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Brivio ha vinto con Mir: vincerà con Alonso?Leo Turrini - 21 marzo 2021

Ancora qualche giorno e poi l’attesa sarà finita. Ci avviciniamo al Bahrain e al Qatar con la seconda e ultima parte dello sproloquio su due ruote del saggio Roli.
Buona lettura.
ROLI SCRIPSIT

Non brilla l’austriaca Ktm che come in passato dimostra gradire poco la pista situata nella penisola del golfo persico, Oliveira ha spinto a fondo così come Petrucci neo acquisto e Brad Binder che vinse l’anno scorso a BRNO. Le RC16 disputano la prima stagione senza le concessioni che soprattutto con il jolly dei test liberi l’anno scorso hanno fruttato tre vittorie. Questo non è un de profundis e soprattutto su piste di consistenza diversa potrebbe essere totalmente un’altra Musica, un Valzer in salsa Ceca anche quest’anno o un Fado Lusitano de Oliveira?
La Suzuki non ha più al vertice l’italiano Brivio, passato al servizio di Fernando Alonso chez Alpine Renault. Posso immaginare che Brivio farà benissimo, anche se 4 ruote sono il doppio di 2. Intanto Suzuki bissa la linea dimessa che aveva vestito nei test 2020,  Mir  (che non è la stazione spaziale Russa degli anni’80 ma il Campione del Mondo 2020) ed il compagno di squadra Alex Rins (che porta il magico numero 42) dichiarano di aver lavorato pensando non solo a questa gara, difficile dare a loro torto ma sapendo di aver poche speranze di fronte alle velocissime Ducati potrebbe suonare come una piccola ritirata strategica prima del contrattacco, le doti di inserimento e uscita dalle curve della Gsx-RR non sono evaporate e se il consumo delle gomme resta ottimale come l’anno scorso le Suzuki devono restare un riferimento da non sottovalutare.
La Honda è ancora legata alle sorti di Marc Marquez che pare essere sempre più vicino a scendere in pista per la prima gara ed i medici gli hanno già dato l’ok per correre. A Losail però la RC213V si è distinta soprattutto per le cadute dei suoi Cavalieri. Alex Marquez, Stefan Bradl e Pol Espargaro non hanno tratto buone sensazioni (baby Marquez si è pure rotto un piede) dalla rinnovata ciclistica ed anche il collaudatore Takaaki Nakagami, che aveva ben impressionato a fine della passata stagione era un fantasma in pista.
La casa di Tokyo difficilmente potrà essere considerata come Underdog ma come indicavo sopra, tutto dipende da chi la guiderà e dalle condizioni psico Fisiche di Marc Marquez.
Così come la Yamaha, che pare la regina e dominatrice dei test, non si può considerare l’ammazzasette del Mondiale.
Primo: Perché la Ducati se parte davanti sarà un osso duro da rincorrere.
Secondo: Seppure la qualità dei due “Official Drivers” ( Vinales & Quartararo) sia indiscutibile restano le incognite sulla gestione gomme e sul passo a farmi pensare che sarà difficile monopolizzare il GP di Losail. La moto di Iwata ha fatto un’ottima impressione, precisa e bilanciata in percorrenza e migliorata in varie aree. Franco Morbidelli, che sorvola sulla sua M1-Spec-B meno aggiornata di quella dei tre compagni e si concentra sul far funzionare bene quello che si trova a dover guidare. Il brasiliano di Misano Adriatico usa il cervello, ha trovato un buon tempo, si è concentrato sulla ricerca degli assetti migliori in funzione del grip ed è padrone della sua moto, il linguaggio del corpo ed i suoi sorrisi non mentono ed è un buon segno. Per il suo Maestro e mentore Valentino Rossi c’è stato un grande passo in avanti fra una sessione e l’altra, segno che ha trovato la via per far funzionare la sua M1 del team Petronas. Il Re di Tavullia è apparso soddisfatto ed ha promosso il nuovo telaio.
Sperando in una stagione lineare e non compromessa dalla terribile pandemia in corso ci si prepara ad uno spettacolo degno dello sport motoristico più spettacolare mai visto su questio pianeta, le incognite sono tantissime ed i nostri Alfieri non sono pochi, Italia contro resto del Mondo finirà in un successo, comunque vada.
(Fine)