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Boniperti e i giochetti di Toto WolffLeo Turrini - 19 giugno 2021

Commemorando Boniperti (che conobbi da ragazzo, nel 1977: era venuto a Sassuolo per vedere giocare il figlio in un torneo giovanile, si lasciò gentilmente intervistare dal cronista locale minorenne che poi ero io e alla fine ebbe la cortesia di dirmi: lei farà tanta, tanta strada), commemorando Boniperti, dicevo, un po’ tutti hanno scomodato una frase a lui attribuita.
Vincere è l’unica cosa che conta.
Secondo me non è vero (eh, un ferrarista/interista allora dovrebbe spararsi!) ma la filosofia di fondo ha un senso. Ed è probabilmente condivisa da Toto Wolff.
In effetti mica l’ho capito, il giochetto di invertire i telai fra Hamilton e Bottas.
Tentativo di recuperare alla causa il pallido maggiordomo finlandese?
Mind Games?
Desiderio di depistare sulla annunciata riscossa Mercedes?
E come la mettiamo con la pressione delle gomme e con la flessibilità delle ali?
La mettiamo come cantava Paolo Conte a proposito di Bartali sulle vie di Francia: quanta strada nei miei sandali e tu vai che io aspetto Bartali, pardon, Leclerc.
Magari inventa qualcosa anche oggi, il ragazzo.