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Arrivabene e i soliti sospettiLeo Turrini - 5 ottobre 2018

Pane per i denti dei miei amici cospirazionisti.

Come sulla Settimana Enigmistica!

Unisci i puntini e apparirà un disegno che…

Come in un film di Alberto Sordi.

Io so che tu sai che io so.

Chi sono gli ex ferraristi che lavorano in Mercedes?

E chi sono gli ex ferraristi che lavorano in Fia?

Io sono d’accordo con un compianto e rimpianto idolo della mia giovinezza cui sono debitore di una frase memorabile. Questa: “Il sospetto non è l’anticamera della verità, bensì l’anticamera del khomeinismo”.

Cio’ premesso, la trascrizione integrale delle parti più interessanti dell’intervista rilasciata oggi da Maurizio Arrivabene a Sky è un utile contributo al dibattito.

Buona pole di Suzuka a tutti.

ARRIVABENE SPEAKS.

 

E’ vero che in tempi non sospetti hai detto che c’era un nuovo Airton Senna, parlando di Leclerc?

Sì, è vero, però non facevo ancora questo lavoro, però è vero. Secondo me Leclerc sa prendersi le sue responsabilità. Vi faccio un esempio, raccontandovi un episodio: quando è mancato il padre, me lo sono ritrovato sull’aereo, sul nostro charter, per partire per un Gran Premio. L’ho guardato e gli ho chiesto: “Tu cosa fai qua?”. Mi ha risposto: “Io devo vincere questa gara. Poi torno e seppellirò mio padre”. Se un ragazzo riesce a resistere a questo tipo di pressione e a concentrarsi sulla gara, che cos’è un Gran Premio di F1 rispetto a questo?

Si parla molto di questi sensori e di una batteria irregolare

Innanzitutto la Ferrari è regolare, lo è oggi e lo era all’inizio della stagione. Per quanto riguarda la questione dei due sensori, questo progetto è complesso ma è una proprietà intellettuale della Ferrari. Se oggi tutto il paddock sa che la FIA ci ha richiesto, e di comune accordo, per andargli incontro, abbiamo accettato di mettere il secondo sensore, mi auguro che un domani un progetto che è una proprietà intellettuale nostra non venga conosciuto da tutto il paddock. Perché quello sarebbe veramente grave.

Sul Mondiale

Mancano ancora cinque gare alla fine, è vero e non si può negare che nelle ultime cinque gare ci siano stati dei problemi. Come ho già spiegato in tempi non sospetti, ci sono gare in cui la nostra macchina è molto forte, altre gare dove te la giochi con Mercedes e su circuiti come questo, che necessitano di un carico molto alto, ci sono dei problemi. In quelli dove te la giochi, per mille ragioni non siamo riusciti a portare a casa i punti che volevamo. Partiamo dalla nuvola di Fantozzi che è la più facile. Lì la cosa si identifica con una parola sola, la lascio immaginare a tutti e non è capitato solo in Ungheria. Poi ci sono state delle imperfezioni, alcune mancanze. Detto questo, mediamente sono stati più forti loro. Non è tanto vedere che cosa hanno fatto gli altri, devi guardare dentro casa tua e capire perché tu non hai fatto diversamente.