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Arriva la Haas, la Ferrarina d’AmericaLeo Turrini - 6 febbraio 2019
  1. Dai che ormai ci siamo.
    Fine della astinenza.
    O quasi.
    Domani, giovedì, si alzano i veli sulla Haas.
    Prima vettura del 2019 a mostrarsi.
    Il fatto che la guidino Grosjean e Magnussen non deve scoraggiarci.
    La Haas viene chiamata Ferrarina d’America.
    È figlia di una idea, a suo modo geniale, di Montezemolo e di Domenicali: sfruttare la suggestione di Maranello per cercare di recuperare un minimo di attenzione a stelle e strisce sulla Formula Uno.
    Onestamente non so quanto l’obiettivo sia stato centrato: nonostante il passaporto Haas, quando sono capitato a New York per godermi Bruce Springsteen a teatro ho avuto l’impressione che dei Gran Premi in loco continuasse a fregar poco. E questo a dispetto di Liberty Media e di Wall Street.
    Ma questi sono discorsi che francamente mi coinvolgono poco.
    Più interessante sarà verificare il livello delle prestazioni Haas in pista.
    Con telaio Dallara e power unit Ferrari, questa macchina è l’Italia di Broccolino.
    Ho qualche dubbio sui piloti. Mi fido invece ciecamente di Steeeiiineeeer, l’alto atesino che governa la squadra.
    Di sicuro la Haas deve porsi come traguardo tenere dietro la sua cuginetta elvetica, intesa come Alfa Romeo Racing.
    Staremo a vedere. Intanto, andiamo a vederne le forme.
    Io di forme di solito ci capisco zero, ma voi siete esperti e magari da un alettone o da un lato B riuscirete ad intuire un mondo di promesse.