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A Forghieri sarebbe piaciuta la Ferrari per Le MansLeo Turrini - 4 novembre 2022

Non debbo essere io a spiegarci quanto agro possa essere il destino. Dovevo parlare con Forghieri della Hypercar per Le Mans.

Non c’è stato tempo.

Chissa’, magari si sarebbe riconosciuto, lui che leggeva il Clog, nelle righe che seguono, prodotte da Emi Emi  noto anche come Stella Stai Tozzi, autore del libro cult su Chris Amon (sempre a proposito di Furia, eh).

EMI EMI SCRIPSIT

Ho visto.
Si, ho visto coi miei occhi.
Non si tratta semplicemente di descrivere l’ultima nata di casa Ferrari. Il ritorno alle ruote coperte, alle gare di durata, la 24 Ore di Le Mans. In fondo cosa descrive un’emozione? Energia in movimento. Un cuore, vene e tempie che battono. Sussulti dell’anima.
Ebbene.
Ebbene, ecco.
Le Mans l’ho vissuta. Sulla mia pelle. Ho scritto un libro al riguardo. Ho visto il circuito della Sarthe stando dentro il bosco di Mulsanne nel cuore della notte. Mentre la 24 Ore sfrecciava davanti al mio sguardo, come a pochi eletti sul pianeta Terra è dato poter fare almeno una volta nella vita. Sì, ho visto tutto questo, dal vivo. E pensare che una creatura meccanica come la 499P un giorno sarà là, tornerà là, a contendere la vittoria assoluta per conto della Ferrari nella gara di durata più famosa al mondo,sì, mi commuove ed entusiasma al tempo stesso. Mi rimanda all’otto ottobre 2000. A Schumi e Suzuka. Mi fa ripensare a gesta e imprese di gente, non so quanto senza paura, ma certamente in possesso di un animo pieno di qualcosa in più della semplice buona volontà.
Lei non è semplicemente bella. È bellissima. La 499P sembra una vela gonfiata dal vento. Dirompente come un Cretto di Burri, spiazzante come un tratto indelebile, fatto di crepe violente nel terreno. Tagli. Spaccature di una rivoluzione annunciata, divenuta semplice realtà la sera del 29 ottobre 2022.
Vi dico una cosa e una soltanto. Segnatevi questa data. Non sarà la carezza di Papa Roncalli, ma un giorno potrete dire ai vostri figli che da quel sabato sera di tanti anni fa, un gruppo di uomini coraggiosi ha provato a riscrivere la storia delle corse Ha cercato in ogni modo possibile di riappropriarsi della propria memoria agonistica. Da quando nel 1949 il marchio Ferrari andò per la prima volta a Le Mans vincendo al debutto nella corsa francese. Oltre quelle stesse, pure e semplici ambizioni personali espresse dal suo vulcanico fondatore.
Quella vittoria cambiò per sempre la vita di Enzo e dei suoi fidati collaboratori. Ne determinò la favola, per come oggi indelebilmente ne riconosciamo il valore nella nostra vita di tutti i giorni. Era giusto tornare nelle gare Endurance così? Sì, era giusto. Senza se e senza ma. Anzi, c’è da chiedersi invece come mai tutto questo non sia avvenuto molti prima di adesso. Ma solo oggi.
Lasciando ad altri, ogni possibile vittoria.
Tra Fiorano, Imola, Monza e Portimao, la 499P ha già percorso diverse migliaia di chilometri. C’è la voglia. Il desiderio di volersi misurare con gli avversari (Toyota e Porsche in primis). Non sarà facile e nemmeno scontato.
Un nuovo capitolo della poesia Ferrari è al suo primo verso. Altri ne verranno. E saranno comunque sia d’indicibile bellezza. A firma di quegli uomini, che con la stessa arte del coraggio esercitata dal Drake in un tempo lontano, hanno deciso volontariamente di tornare in questo luogo.
Per se stessi.
E il mito della Rossa nel mondo.