La sconfitta con la Costa Rica al secondo atto del mondiale brasiliano è un clamoroso autogol di Prandelli. Ma che fa il Ct? Trova un gioco, una formula magica 4-1-4-1 e la rinnega, lasciando fuori la vera scoperta del premondiale: Verratti.
Senza il giovane centrocampista del Paris Saint Germain saltano totalmente gli equilibri del centrocampo azzurro. Pirlo perde una spalla validissima, un alter ego fondamentale per gestire palla e superiorità numerica nel mezzo del campo.
E di fronte alla verve e al palleggio raffinato della Costa Rica l’Italia si perde come un bimbo in un vicolo cieco.
A nulla servono in ritocchi in corso, gli innesti di Cassano per l’inguardabile Thiago Motta, di Insigne per Candreva e Cerci per Marchisio. L’Italia continua a brancolare nel buio, Cassano non inventa nulla e gli azzurri restano a luci spente e incapaci di ferire.
Alla Costa Rica basta il gol di testa di Ruiz al minuto 44 del primo tempo per correre sola al comando del girone verso un mondiale da autentica rivelazione.
Prandelli invece paga la sua smania di cambiare ad ogni costo. Giusto correggere la difesa dopo gli stenti di Paletta, folle mettere le mani sul reparto migliore della squadra, quel centrocampo che era stata la carta vincente nella sfida con l’Inghilterra.
Speriamo che il Ct si ravveda nella gara con l’Uruguay e che giocatori fondamentali come Marchisio e Candreva tornino quelli del debutto e non i confusi interpreti visti in campo contro la Costa Rica.
Per l’Italia il mondiale ricomincia martedì. Speriamo nel segno di Verratti, il vero ragazzo meraviglia che può farci risorgere.