Monsieur Boyer faceva il baciamano. Non a una. Non a due. Nemmeno a tre. Ma a tutte le ragazze di Place Sainte-Anne. Di meno non sarebbe bastato. Le aspettava nel cuore di Rennes e quando dall’altra parte della piazza una spuntava, lui elegantemente si avvicinava, signorilmente s’inchinava e: “Mademoiselle, permette?”. Domandava. Poi, con gesto più lieve che determinato, a labbra terse sfiorava il dorso della mano della prescelta del momento. Infine, con sollecita alzata di cilindro, si accomiatava. Non era amore vero quello cui aspirava, ma almeno un temporaneo interessamento. Meno di così non sarebbe bastato.

Fra le ragazze di Place Sainte-Anne la voce si era sparsa in fretta, più veloce di un bacio rubato. Bernadette, Estelle, Coline, Yasmine, Mirabelle e tutte le altre concordavano: Monsieur Boyer faceva il baciamano come nessun altro al mondo. “Mademoiselle, permette?”, ripeteva quel gentiluomo. E Corinne rispondeva: “Che galanteria”. E Nathalie: “Che sciccheria”. E Michelle, la più giovane: “Monsieur, nemmeno un angelo resisterebbe alla sua corte”. Il fatto era che Michelle, Nathalie, Corinne, Mirabelle, Yasmine, Coline, Estelle, Bernadette e tutte le altre erano ormai innamorate di quell’uomo cortese. E ciò era molto più di quanto a Monsieur Boyer sarebbe bastato.

Ma tutto, prima o poi, ha una fine. Anche i baciamano. E perfino un galantuomo come Monsieur Boyer. Al funerale c’erano tutte, da Bernadette a Nathalie, per non parlare delle altre. Ma, tra lacrime e sconforto, fu Michelle, la novellina, a consolare ogni cuore. Immaginò la scena: Monsieur Boyer nel Paradiso degli Uomini Galanti. E tutte lo videro. Ecco Monsieur Boyer avvicinarsi a un angelo. Eccolo indovinarne indole e sentimenti. Eccolo domandare: “Mademoiselle, permette?”.

Gianluigi Schiavon