Pioli aveva predetto che la trasferta a Spezia era insidiosa. In compenso il tecnico emiliano era consapevole della differenza dei suoi ragazzi rispetto allo scorso anno. Il turnover vede cinque novità rispetto alla partita con il Venezia. La più clamorosa, e romantica, quella dell’esordio di Daniel Maldini dal primo minuto. Lo Spezia, dopo la rocambolesca sconfitta con la Juve, gioca un partita ordinata fatta di pressing a tutto campo ma non forsennato né causale. Il Milan trotterella. Vuole la vittoria senza però disperdere energie preziose. I liguri non sono mai pericolosi nel primo tempo ma anche dalla parte del Milan il tabellone segna zero tiri in porta. Giroud corre ma è servito poco e male. Rebic è stanco. Maldini fa buone giocate ma ha il braccino al momento del passaggio decisivo.
Nella ripresa Pioli staffetta Giroud e Rebic con Pellegri e Leao. Il portoghese è il crack del match. Salta sistematicamente gli avversari e si rende pericoloso. E lui a dare palla a Kalulu che al terzo della ripresa pennella per Maldini che corona il più bello dei sogni: gol all’esordio da titolare.
Lo Spezia si rende pericoloso con due palloni messi al centro da sinistra. Tra le due occasioni Leao colpisce il palo interno con un tiro degno del miglior Scugnizzo Napoletano. Leao è ancora protagonista di un paio di occasioni. Il Milan convalida il vantaggio ma non chiude la partita e lo Spezia pareggia a una dozzina di minuti dal termine. Pioli aveva avvisato della pericolosità del sinistro di Verdi. Hernandez probabilmente non ha sentito e così ha permesso al giocatore di portarsi la palla sul piede preferito in area e di battere a rete trovando la deviazione di Tonali.
Pioli toglie un Kessie non meraviglioso e manda in campo folletto Diaz, ispirato. Lo Spezia è affaticato e la differenza tecnica viene a galla. Leao spara fortissimo da fuori mancando la porta di poco. Poi Saelemaekers, un giocatore duttile che ha giocato bene in entrambe le fasi, slalomeggia in area toccando per Diaz che controlla e scarica in rete.
Lo scorso anno la trasferta a Spezia aveva decretato la fine della corsa al titolo. Oggi ha dato nuove certezze. Questa squadra ha consapevolezza dei propri mezzi. Tutto sta girando dalla parte giusta ma il Milan sta meritando le vittorie, seppur nella sofferenza. Piacerebbe essere in vantaggio di due o tre gol dopo 20 minuti ogni partita ma non può essere sempre così.
Nelle pagelle sono sempre poche le insufficienze. Oggi ci si sarebbe potuto aspettare un po’ di più in generale. Il caldo ha giocato il proprio ruolo così come il numero di impegni. L’Altetico Madrid, ad esempio, ha perso con l’ultima in classifica in Spagna. Oggi i ritmi sono stati compassati e si sarebbe potuto cercare maggiormente la verticalità. Non abbiamo giocato una grande partita ma, come quella di qualche giorno fa con il Venezia, l’abbiamo portata a casa tutto sommato con merito. È maturità anche questa e l’annata è molto lunga con necessità di gestione ottimale.