Pioli dice che il Milan non si sente sfortunato e io non credo alla sfortuna. Infortuni e indisponibilità hanno sicuramente condizionato la partita ma tre o quattro seconde linee non possono essere una scusante.
Poi però il Verona segna sul primo tiro in porta con la difesa addormentata ma anche Tomori e Bennacer che si scontrano. Il Verona raddoppio pure con un’azione che parte da un fallo a nostro favore sulla trequarti non fischiato perché palla ancora in nostro possesso, ed errore di Ballo Touré (uno dei tanti). Calabria, ancora addormentato al 25’, non segue la sovrapposizione e Kalinic allarga la gamba facendosi colpire da Romagnoli. Il Var dovrebbe evitare le ingiustizie e “le furbizie” dovrebbero farne parte. Però il cavilloso regolamento prevede l’intervento solo in caso di errore clamoroso. Di fatto il contatto c’è e l’arbitro non viene richiamato. Quando Rebic, il migliore in campo, si infortuna, il dubbio che la sfortuna ci stia toccando mi è venuto.
Il Verona gioca a uomo pressando a tutto campo. Io Milan non ha idee. Bennacer prova a costruire ma predica nel deserto. Giroud viene anticipato sistematicamente ma l’alternativa non c’è. O meglio, Ibra ha pochi minuti, forse, e non è detto che la situazione migliori. Purtroppo il Milan soffre il pressing, come avvenne lo scorso anno a Spezia. Magnan con i piedi permetteva di trovare i nostri con precisione, Tatarusanu purtroppo non ha queste doti.
Nell’intervallo Pioli prova con i cambi. Entrano Castillejo e Krunic per Saelemaekers e Maldini. Il Belga ha giocato da trequartista potendo svariate da destra a sinistra, non certo la sua posizione preferita. Daniel, volenteroso e con qualche bella giocata, non è l’ispiratissimo Diaz di questo periodo. Castillejo fa capire il perché i tifosi lo rispettano, dà tutto come sempre. Krunic al rientro non incanta. Il Milan aumenta la pressione e il Verona, comprensibilmente, va in difficoltà. Leao sulla fascia sinistra è devastante. Dal suo sinistro arriva il gol di testa di Giroud, l’episodio che suona la carica alla squadra e gli cambia l’umore. Il Milan capisce che può ribaltarla e continua a spingere mentre il Verona fatica, cosa già successa in stagione. L’inserimento di Castillejo in un corridoio centrale provoca il rigore che Kessie trasforma. Ora l’inerzia della partita è tutta dalla parte del Milan. Entra Ibra per Bennacer, scelta con la quale Pioli dice alla squadra che bisogna vincerla ma che mi spaventa. Uno perché l’algerino era il migliore in campo, poi perché per la partita a palla buttata in mezzo mi sembrava presto. Ha ragione Pioli perché pochi attimi dopo il cross di Castillejo, non bello ma che sarebbe arrivato a Ibra, viene deviato da Gunter bella propria porta. È il gol del vantaggio, che punisce sin troppo il buon Verona dei primi 45 minuti ma premia i 35 ottimi della ripresa del Milan. Pioli riequilibra la squadra togliendo Giroud per Tonali. Il Milan potrebbe addirittura arrotondare, sarebbe troppo. Il Verona batte ancora una punizione dalla trequarti al novantesimo senza però risultare pericoloso. A livello di cronaca sarebbe ininfluente ma vorrei sottolineare la brutta partita di Romagnoli. Una serata storta per il capitano mentre, a conti fatti, magica per Castillejo. Lui che è sul mercato dalla scorsa estate e che, ogni volta sia stato chiamato in causa ha sempre dato l’anima, questa sera è MVP con tanto di complimenti e il massimo rispetto per la professionalità.