Pioli aveva predicato un inizio aggressivo e che passare in vantaggio sarebbe stato importante.
Gli undici rossoneri invece approcciano la partita nel peggiore dei modi lasciando al Verona il pallino del gioco. I tanti secondi impiegati per rimettere in gioco la palla in ogni circostanza, i passaggi imprecisi e il poco movimento sono il chiaro sintomo di una squadra assente. Bennacer, Kjaer, Conti, Krunic e Ibrahimovic sono assenti e la mancanza di alcuni si avverte. Pioli non cambia, come se oramai il 4-4-2 fosse il suo dogma, giocando con due punte che non hanno mai giocato insieme e non sono prime punte. Il centrocampo è sovrastato da quello veronese e i gialloblù passano in vantaggio quando il secondo cross da sinistra, con Calabria spettatore, viene deviato in rete da Faraoni.
Gli undici rossoneri sono messi male in campo, fuori ruolo e senza idee. Per atteggiamento, al quarto d’ora verrebbe già voglia di prenderli quasi tutti a sberle.
Il Verona dopo il gol si abbassa e così gli zombie rossoneri avanzano, seppur lentamente. Al trentesimo Calhanoglu pareggia su punizione deviata da Verre.
Il gol tonifica il Milan ma c’è poca coralità. Bonaventura, per scarsa condizione, e Calabria, perché in campo con infiltrazione, sono due anelli deboli. I più attivi sono Rebic, Hernandez e Castillejo con lo spagnolo che, in mancanza di un leader entra anche nel centro del campo facendosi dare la palla. In compenso dovrebbe aiutare maggiormente Calabria nella fase difensiva. I primi 45 minuti finiscono con il Milan in costante proiezione offensiva più per demeriti dei veronesi che per meriti nostri.
Faraoni alla fine del primo tempo ha detto che il Verona sarebbe dovuto tornare in campo come all’inizio e così ha fatto. Con lui anche il Milan che subisce. Pioli continua a essere spettatore passivo, magari in attesa di indicazioni da casa di Ibra. Il Milan rischia tre volte di capitolare. Due pali e una carambola salvano la porta di Donnarumma.
Pioli finalmente toglie Bonaventura e inoltre il Verona resta in dieci per espulsione del proprio giocatore migliore, Amrabat, per fallo su Castillejo. Il brasiliano entra bene in partita mentre continua a latitare Leao. Si gioca in una sola metà campo ma non vengono create occasioni pericolose. Qualche tiro da lontanissimo e delle palle buttate in mezzo a caso. Saelamaekers subentra a Calabria e ha la possibilità di andare due volte al tiro svirgolando. Siamo messi bene.
Paquetà due minuti dopo il 90mo pesca Hernandez che entra in area, sul tiro respinto Castillejo prende il palo e Leao non riesce a ribattere. Gli attacchi sono solo frutto d’improvvisazione. La partita finisce in pareggio contro un’avversaria debilitata.
Questo Milan fa schifo. La società è stata costretta a vendere dei giocatori come Suso e Piatek (per fortuna) senza poterli rimpiazzare, così da arrivare all’incontro di marzo con la UEFA con i conti più o meno in ordine. In compenso la coperta oggi era corta come un francobollo. I giocatori sono discontinui ma anche messi in campo in malo modo da Pioli. Calhanoglu avrebbe dovuto fare il regista, come già successo in passato, e Paquetà avrebbe dovuto avere più minutaggio. Qualcuno ha visto Leao oggi? Possibile lasciarlo in campo facendo entrare Maldini a meno di due minuti dalla fine? A che pro? Oggi l’occasione era ghiotta e imperdibile. La sconfitta della Roma e il pareggio dell’Atalanta avrebbero permesso, in caso di vittoria, di portarsi a cinque punti dalla zona Champions superando Parma e Cagliari. Il pareggio equivale a una sconfitta, brutta vista l’inferiorità numerica dei veronesi. Il tecnico non ha grinta, molle come Gianpaolo e il primo Allegri. C’è voluto Ibrahimovic per cambiare modulo e dare motivazione alla squadra. Cosa viene pagato a fare Pioli?
A prescindere da come finirà la stagione l’unica speranza è una proprietà vera, un allenatore con le palle e un progetto serio.