Il Milan aveva promosso la partita con l’Udinese abbassando i biglietti a un euro. Ebbene, la società dovrebbe restituire i soldi. Innanzitutto per l’atteggiamento della squadra che ha passeggiato per 90 minuti. La squadra ha passeggiato. Questo è figlio di un allenatore tanto signore quanto senza verve. Gli manca la grinta e, di conseguenza, anche alla squadra. La partita è stata brutta e continuamente interrotta. Il Milan, nonostante il ritmo blando, era anche riuscito a passare in vantaggio nell’unico tiro in porta. 100% di realizzazione, come all’andata quando i friulani ci avevano imbrigliato costringendoci al pareggio con gol nell’unica occasione dell’intero match. Pioli non ha imparato nulla. Kessie è stato l’emblema della squadra. Mai incisivo, lento e macchinoso.
Poi c’è un però, ed è il secondo motivo per il quale i tifosi dovrebbero riavere i soldi spesi per il biglietto. Si chiama Marchetti e di professione fa l’arbitro. È vergognoso vedere 47 minuti di gioco effettivo. Si capiva da quando Silvestri, il portiere dell’Ufonese, impelava 15/20 secondi per riprendere il gioco sin dalle prime battute. Immorale e pregiudizievole subire il pareggio su deviazione di mano. Lo vedono i giocatori vicini, lo sa Udoge, autore del gol, che tentenna nell’esultanza. Non lo sanno Marchetti e Guida al VAR. Marchetti in compenso sbaglia proprio tutto. Compreso un fallo dal limite di Tomori che sarebbe potuto essere espulso per fallo al limite su Beto lanciato a rete. Dico potuto perché non essendo Beto in possesso del pallone il regolamento non parla di espulsione bensì di ammonizione. Non servono le scuse, servono regole chiare e persone all’altezza dei ruoli.
Detto ciò il cammino del Milan nelle ultime cinque partite è insufficiente. Tre pareggi con squadre inferiori senza avere la scusa di altri impegni. Il pesce puzza dalla testa, quella di Pioli che avrebbe probabilmente bisogno di un motivatore che gli spieghi quanto sia importante vincere.