Massimo risultato con uno sforzo quasi minimo. La partita con la Samp poteva riservare qualche insidia, più per le motivazioni del nuovo allenatore, l’ex Gianpaolo, più che per il valore tecnico. La partita si mette subito sui binari giusti quando Maignan lancia Leao verso la porta. Il portoghese aggira un sorpreso Bereszynski e infila Falcone. Il gol, arrivato solo all’ottavo, risulterà decisivo. Senza voler infierire su Donnarumma difficilmente mi immagino il portiere napoletano rendersi protagonista di certe giocate. Il Milan controlla nel primo tempo tirando ancora con Messias. Falcone, il migliore tra i blucerchiati, si fa trovare pronto.
Partita non bellissima. Soporifera. Anche nella ripresa non succede molto. La Samp alza il baricentro. Il Milan non fa un gran ché. Pioli capisce che non chiuderla può rappresentare un rischio. La squadra aumenta i giri dopo il sessantesimo. Le squadre si allungano ma non succede nulla. Falcone para quando chiamato in causa, Maignan è inoperoso.
I 16 chiamati in causa hanno giocato con il giusto piglio. Rebic e Kessie sono totalmente fuori forma. Per il primo serve minutaggio mentre Kessie forse porta con sé il peso del mancato rinnovo. Fischiato dai tifosi con tanto di striscione dal rientro dalla Coppa d’Africa oltre i capelli ha perso anche motivazione.
La vittoria, sulla carta, ha riportato la squadra in vetta alla classifica. Non esaltiamoci però perché l’Inter ha una partita da recuperare, a Bologna. Sarebbe corretto venisse giocata senza procrastinare troppo.