La partita con il Crotone non presentava grandi difficoltà. La giornata è stata l’occasione per festeggiare il suo leader, Zlatan Ibrahimovic, che ha raggiunto i 500 gol con i club.
Il Milan parte bene imbastendo belle azioni come quella che la quinto, se Ibra non fosse in fuorigioco, porterebbe al gol Calabria. La facilità nel creare pericoli fa abbassare il ritmo al Milan e così il Crotone può giocare un partita più aperta e non arroccato in difesa. Ne beneficia lo spettacolo. L’ex Napoli e Cagliari Ounas è il più ispirato tra i calabresi.
La squadra di Pioli gioca con la consapevolezza che serve solo la pazienza di attendere il gol. La differenza tecnica tra le due squadre è notevole, così come lo sono i numeri. 34 i punti di differenza tra le due squadre e 26 i gol segnati dai 22 in campo.
Tra una discesa di Hernandez, una punizione di Ibra e qualche tiro sbilenco il Milan è spesso in zona dell’area Crotonese. Il Milan però spesso diventa lezioso perdendo in concretezza. Ne sa qualcosa Leao, spesso “giochettoso” o poco attento, come quando voglioso di andare al tiro scippa la conclusione a Saelamaekers. Ibra dapprima lo richiama, poi gli chiede l’uno due che il portoghese chiude alla perzione. Ibra segna il gol numero 500 con un club (82 con il Milan) e riporta il Milan in vetta alla classifica.
L’inerzia del match non cambia. Le squadre giochicchiano, creano qualche occasione ma i portieri non devono superarsi. Anche il Milan ha spazi che però non vengono sfruttati a dovere. In particolare sulla destra dove Saelamaekers pare spesso spaesato. Pioli nella ripresa gli preferisce Castillejo, nessun miglioramento dall’avvicendamento. Il belga però non è l’unico sottotono. Leao tocca pochi palloni nel ruolo di centrale dietro le punte. A volte si sposta a sinistra, zona del campo a lui più congegnale. A trenta dal termine il portoghese sfiora il gol, quindi lascia il posto a Calhanoglu. Hernandez tira da fuori su sviluppo di un calcio d’angolo servito da Rebic con il quale si trova a proprio agio. Palla fuori. Il raddoppio però è nell’aria. Arriva ancora dai piedi di Ibra dopo uno scambio, ancora una volta, tra Hernandez e Rebic, da fallo laterale.
Il terzo gol arriva su calcio d’angolo. Lo segna Rebic, uno dei più meritevoli il croato che ha corso per tutta la partita difendendo e attaccando senza tregua. Il Crotone questa volta il colpo lo sente. Un minuto dopo, su palla recuperata a centrocampo, Ibrahimovic tira da appena dentro l’area. Cordaz respinge in zona Calhanoglu che imbecca Rebic che segna con un missile di prima da dentro l’area.
Il turco viene incontro e ha spesso la palla tra i piedi. Con lui in campo è un altro Milan così come con Bennacer, oggi assente. Meité e Tonali fanno legna, vanno bene in fase d’interdizione, ma quando abbiamo la palla il marocchino non ha eguali.
Pioli manda in campo Hauge e Mandzukic. Il norvegese nei pochi palloni toccati non fa rimpiangere l’esclusione dalla lista Uefa. Marione va vicino al gol su calcio d’angolo.
Il Milan è tornato in vetta alla classifica e, soprattutto, allunga su Napoli, Atalanta e Roma, squadre in corsa per la Champions. Ora una settimana per preparare la trasferta a La Spezia, poi Europa League e Derby.