Si poteva sperare nel miracolo ma la tesi che andava per la maggiore era: “usciremo da Anfield a testa alta”. Beh, lo abbiamo fatto al termine di una partita bella, giocata a viso aperto vinta dai più forti nella quale gli sconfitti non hanno sfigurato.
Il Milan parte soffrendo con il Liverpool che carica sin dal primo minuto. La squadra è contratta, sente il peso dello stadio e subisce il gioco degli inglesi. I Reds non sbagliano mai un passaggio e muovono la palla velocemente. Ai nostri non riescono neanche le cose più semplici. Corriamo a vuoto lasciando spazi nei quali infilarsi. Non ci arrocchiano in difesa, proviamo a giocare ma così facendo rischiamo.
Il Liverpool passa in modo fortunoso su cross di Alexander-Arnold. In compenso il vantaggio è meritato e il Milan subisce il contraccolpo. Due minuti dopo una deviazione di braccio di Bennacer provoca il rigore del possibile raddoppio. Salah ne ha segnati 14 consecutivi ma Maignan azzecca la finta e l’angolo respingendo sia il rigore che il tentativo di replica. Il risultato resta con il vantaggio di misura ma il filo conduttore non cambia. Il Liverpool prosegue nella sua trama di pressing a tutto campo e palla che gira veloce.
Il passare dei minuti però taglie la timidezza ai ragazzini del Milan che riescono a fare anche tre passaggi consecutivi. Saelemaekers riceve al limite e fa passare la palla dove non c’è spazio per Leao. Il portoghese di prima trova Rebic che non sbaglia. È il pareggio con il quale il Milan si scuote e capisce che può giocare a calcio anche ad Anfield. Pochi minuti dopo arriva addirittura il raddoppio. Azione per alcuni versi simile al primo gol. Rebic questa volta scarica al centro per Hernandez che batte a colpo sicuro. Robertson salva miracolosamente ma Diaz, uno dei cinque milanisti in area, appoggia in rete.
Si va a riposo in vantaggio e al secondo minuto arriverebbe il terzo gol, sugli sviluppi del corner, annullato per fuorigioco sullo scambio. Gol sbagliato, gol subito. Origi serve Salah. Maignan non esce e viene punito. Non c’è certezza sul fatto che l’uscita avrebbe potuto evitare la rete. Nulla si può dire del francese autore di un’ottima prova, fatta non solo di parate.
La partita prosegue a ritmi più blandi e sull’ennesimo calcio d’angolo il Liverpool ripassa in vantaggio grazie a un eurogol da fuori area di Henderson. L’inerzia del match torna dalla parte degli inglesi.
Arrivano i cambi che evidenziano la differenza di potere tra il calcio italiano d quello inglese. Mané, Jones, Alcantara, Chamberlain e Milner valgono tutto ben più di 20 milioni di euro.
Il Milan resta in partita sperando nell’episodio che possa rimettere la partita sul pari. I nostri però sono stanchi e gli inglesi corrono, ma questa non è una novità.
Come da aspettativa il Milan perde ma esce a testa alta. Una sconfitta che può servire per crescere e non intacca il morale. Ci si chiedeva se con il pubblico questi ragazzini non si sarebbero sciolti. Ebbene l’esperienza di questa serata sicuramente contribuisce al processo di crescita. Non aver preso imbarcate ed essere rimasti in partita sono al 95º con il Liverpool sicuramente aumenta l’autostima. Certo, i Reds sono un altro livello ma qui si potrebbe allargare il discorso alla differenza tra calcio italiano e inglese.
Inutile parlare dei singoli anche se mi sarei aspettato una prestazione di altro livello da Kessie e Calabria. Il terzino, promosso a capitano, ha sbagliato tanto. Spesso in difficoltà contro gli avversari diretti ha tenuto in campo Salah nel gol del pareggio. Ora importante recuperare perché domenica si va a Torino in una partita che potrebbe segnare un punto importante nel nostro campionato.