Preparo la partita. Sei l’ultimo a giocare. Sai dell’importanza, in caso di sconfitta saresti fuori dalla zona Champions, e della difficoltà del match. Non puoi permetterti distrazioni e… alla prima azione, dopo 90 secondi, prendi il gol. Correa, quanto è tecnico, va in porta con il pallone al termine di un‘azione con la difesa rossonera schierata a presepe.
Certo, dopo pochi secondi era stato Calhanoglu a concludere dal limite. Concludere… certo, una palla che arriva bello specchio è considerato tiro ma sono stati più i passaggi verso Reina che le conclusioni vere e proprie.
Il Milan subisce il contraccolpo e dopo 20 minuti potrebbe essere sotto di tre reti. Poi la difesa sale, la pressione è più alta e sono proprio i nostri a fare la partita. Possesso palla, più tiri dei laziali ma da una maggiore distanza. Calhanoglu sembra molle ma di fatto nelle individualità loro sono superiori.
Fortunatamente Lazzari finisce in fuorigioco di pochi centimetri in un contropiede che avrebbe permesso di andare a riposo con il doppio vantaggio.
Il doppio vantaggio arriva dopo 10 minuti nella ripresa grazie a un’invenzione di Orsato e alla pochezza di Tomori nel marcare. L’inglese ha dimostrato i propri limiti nelle ultime tre partite, aveva avuto responsabilità nei gol di Genoa e Sassuolo. Buon fisico, grande aggressività ma una tattica ancora da affinare. È inglese, non un caso debba crescere tecnicamente. Questa sera sbaglia l’uscita sul primo gol e interviene su Correa invece che accompagnarlo sul raddoppio, facendosi ovviamente saltare.
L’azione laziale in compenso parte da un fallo subito da Calhanoglu al limite dell’area. Da un fallo a favore da posizione pericolosa si passa a un contropiede letale. Il Var richiama Orsato. Tutti vedono il fallo tranne che l’elettricista di Schio.
Poco da dire, il raddoppio chiude la partita. Di fatto la decide Orsato.
Una decina di minuti dopo Pioli toglie Mandzukic che non ne ha più. Entra Leao e con lui cessano le possibilità di segnare. I cambi spengono il Milan piuttosto che accenderlo. L’unico che potrebbe far scoccare una scintilla è Calhanoglu che però brancola nel buio. Ovviamente con il passare dei minuti il doppio svantaggio spegne le poche energie. Immobile prende il palo con un pallonetto, Tonali sfiora il palo nel primo tiro in porta del Milan oltre i 50 km/h. Immobile segna il terzo gol, rendendo il risultato più penalizzante di quanto visto in campo, mentre Kessie sfrutta la vera arma in più della serata, non sfruttata. Il gioco aereo. Traversa per l’ivoriano.
Che dire? La differenza tecnica nelle individualità delle due squadre è evidente. Di fatto se avevamo pensato a Tare come dirigente non era un caso. Quello che non mi spiego è come possano stare giocatori pagati poco, in una società con la quale non vinceranno mai nulla. Si vede che si trovano bene a Roma.
Il Milan è passato dal essere una squadra convinta di mezzi che non aveva a un team impaurito. Il leader latita tra infortuni e pettegolezzi. Il rinnovo non ha fatto scattare alcuna scintilla. La squadra è comprensibilmente stanca e le seconde linee non all’altezza. Pioli sta provando a dare delle chance che però vengono puntualmente disattese. La stagione risulterà fallimentare per i punti realizzati tra le mura amiche, seppur vuote. 26 punti, uno più di Bologna e Sassuolo, sono troppo pochi per ambire a essere tra le prime quattro. Settima squadra per rendimento casalinga ma a ben 9 punti da Lazio e Napoli e ben 17 dall’Inter. Per non parlare del rendimento da gennaio. Non guardò neanche dove saremmo in classifica nel solo 2021.
Pioli si conferma come incapace di accendere la scintilla, di far svoltare quando le cose vanno male. Ora è veramente dura. Le prossime due trasferte saranno con Juve e Atalanta. Se pensiamo che il rendimento maggiore è fuori casa dire che la situazione è compromessa ottimistico…