Quella con la Lazio era una delle prime cinque finali da vincere. Lo sciopero dei tifosi biancazzurri per il caro biglietti e l’enorme affluenza di pubblico rossonero (15 mila in tutto) hanno permesso di giocare con l’atmosfera casalinga. I giocatori di Sarri sono stati per quasi tutta la settimana indisponibili, Kessie è come se lo fosse dal rientro dalla Coppa d’Africa quando è emerso il passaggio a costo zero al Barcellona. Ora mi chiedo: “chi gli fa fare di rischiare di farsi male o sacrificarsi per una squadra nella quale non giocherà il prossimo anno?”. Pioli continua a schierarlo titolare e, se è vero che Bennacer non è disponibile, preferisco Krunic. Il gol del vantaggio laziale è frutto della sua pigrizia e quella di Hernandez nel contrastare Savic sul fallo laterale ma anche Kalulu e Tomori che si perdono il bravo Immobile. Più meriti di Ciro rispetto ai demeriti dei nostri, semplicemente quella palla non deve poter essere messa in mezzo da un giocatore libero in area. Inoltre al quarto minuto in una partita dove l’attenzione sarebbe dovuta essere al massimo sin dal sottopassò che porta al campo.
Il Milan prova a giocare ma manca ancora la qualità. In fondo cosa possiamo pretende da Messias, giocatore adatto alla Serie B con solo un piede, o il peso piuma Diaz?
Ovviamente ci si è messo anche l’arbitro Guida d un regolamento tanto cervellotico quanto errato. Strakosha blocca la palla con le mani fuori area dopo un rimpallo. Solo ammonizione perché si applica la SPA e non DOXO in quanto manca la direzione verso la porta e non c’è il possesso dell’attaccante. Poi ancora, Luis Alberto colpisce di mano, il Var non può intervenire perché il caso è dubbio e non certo. Di fatto due episodi che girano contro, ancora una volta. Quello che mi rende furente è che nel recupero del primo tempo Immobile allontana la palla, Guida dice che avrebbe recuperato, salvo poi fischiare al minuto 47 preciso (con noi sulla trequarti).
Per il resto il primo tempo dice che Leao è discontinuo. Sicuramente il più pericoloso che però strappa ma non punge. Giroud è impreciso anche quando servito bella sua zona di confort. Le conclusioni e i cross sono quasi sempre rimpallati, bravi loro scarsi noi.
Nell’intervallo qualcuno deve aver fatto sentire la propria voce (Ibra?). Il Milan rientra in campo con un piglio differente, quello che sarebbe servito dal primo minuto.recupero palla alto e pressing avanzando. Lo aveva detto anche Ambrosini nel pre partita. Il pareggio arriva subito su strappo di Leao che questa volta la mette indietro per Giroud a rimorchio. Scivolata e tutti in rete, palla compresa. Il pressing diventa efficace e con esso le occasioni sul sinistro di Messias che per due volte non prende la porta. La prima su cross a zero metri di Leao e la seconda su azione solitaria, un tiro a giro alla Messi da dentro l’area. Messia però non è “la Pulce”.
Il Milan fa forcing sino al 65º, poi Pioli cambia. Dentro Rebic e Ibra per Giroud e Diaz. Il pressing si affievolisce, Ibra vuole palla addosso e non la tocca mai. Leao entra per una ventina di minuti in modalità schiaffi, non ne fa una giusta. Poi accelera e tira un missile che il portiere bianco celeste disinnesca. Pioli lo toglie per Saelemaekers. Arrivano delle occasioni e il Milan prova più con l’orgoglio, che almeno c’è, piuttosto che schemi o idee. Nel recupero Rebic pressa alto e conquista palla che mette in mezzo. Strakosha non la chiama, Acerbi respinge come può e Ibra di testa trova Tonali che stoppa di coscia e appoggia in rete.
È arrivata la vittoria tutto sommato meritata e su un campo difficile. Finalmente si è visto il carattere, nel secondo tempo. Sarebbe potuto essere un pareggio è staremmo parlando di titoli di coda del campionato. Così aspettiamo di vedere se il Bologna riuscirà a mettere in campo una prestazione di carattere. Almeno dal prossimo turno saremo a pari incontri disputati.