La partita di Gedda sarebbe dovuto essere uno spot per il calcio italiano. Probabilmente gli arabi si abboneranno a Sky UK per vedere la Premier.
La partita con la Juventus non è stata bella. Bloccata nel primo tempo con i bianconeri in versione “passeggiata al parco” piuttosto che caccia spietata. Anche nella ripresa i bianconeri combinano poco ma tanto basta per vincere.
Nel Milan ci sono alcune certezze. Una è che sino a quando vedremo in campo giocatori come Rodriguez avremo la consapevolezza di non poter ambire a nulla d’importante. Gioca bloccato sulla linea di difesa, ma tanto da lui cross efficaci non arrivano, e dà un primo segnale sul finire dei primi 45 minuti quando si perde Ronaldo in area su un cross non proprio veloce. Acrobazia di CR7 e palla fuori di poco. Se una volta puoi avere una distrazione, alla seconda vieni certamente punito. Sicuramente Pjanic al minuto 60 ha troppa libertà sulla trequarti, ma lo svizzero non sale con la difesa riuscendo a tenere in gioco Ronaldo che porta la Juve in vantaggio. Il 68 rossoneri ci riprova 10 minuti dopo con Matuidi ma il francese è comunque oltre la storta linea difensiva rossonera.
Inoltre servono giocatori intelligenti. In campionato Higuain aveva dato prova di immaturità facendosi espellere per proteste. Questa sera ci ha pensato Kessie autore di un intervento in ritardo e con piede a martello a centrocampo. Banti va a verificare l’intervento di Kessie decidendo, giustamente, di cacciarlo. Non fa lo stesso a tre minuti dalla fine quando Conti cade in area. Rigore? Probabilmente no ma nel dubbio gli arbitri si sono astenuti. Nessun dubbio invece nel primo tempo quando Cutrone è stato fermato in fuorigioco che non c’era, Matuidi invece, partendo da oltre un metro di off side, ha avuto il tempo di mettere in rete prima che il guardalinee alzasse la bandierina. Ma non sono certo state le decisioni arbitrali a dare la vittoria alla Juve.
Tornando a Kessie, penso che non stia bene. Sbaglia un passaggio non complicato in una ripartenza nella ripresa e pare stremato dopo una discesa solo al minuto 51. È parso in affanno sino a quando è stato in campo. Il problema, al solito, sono le alternative che mancano per permettere di rifiatare. Calhanoglu senza grinta, nei contrasti la perde sempre o arriva secondo. Castillejo non c’è né dal punto di vista fisico che tattico. Non salta mai l’uomo è, inoltre, in fase difensiva fa falli inutili che creano situazioni potenzialmente pericolose. Insomma giocatori che faticano e non hanno lo spirito vincente.
La fortuna aiuta gli audaci e la sfiga ci vede benissimo. Non credo alla sorte ma Cutrone, titolare dal primo minuto al posto di Higuain febbricitante (così hanno detto), prende la traversa in apertura di ripresa. I se e i ma non hanno fatto la storia, neppure quella del calcio. Così la squadra più forte ha vinto una finale che, come negli ultimi anni, non si sarebbe neppure dovuta giocare visto che la Juve si era imposta sia in Campionato che in Coppa Italia. Potere del business.
La Juve ha vinto senza impressionare mentre il Milan è uscito sconfitto ma galvanizzato. Ora in molti scriveranno che il Milan ha giocato alla pari, se non a tratti addirittura meglio della Juve, e che siamo sulla strada giusta. Secondo me la Juve ha fatto fatica giocando a ritmi bassi. Gli juventini si augureranno che è a causa della preparazione per arrivare in forma a maggio, se così non fosse vincere la Champions sarà più che un’impresa. Questo però a noi del Milan non interessa. Quello che dobbiamo capire ora è cosa succederà ad Higuain e se dovesse arrivare Piantek. Il mio pensiero su Higuain è noto da tempo, non vedo l’ora che parta perché, seppur l’alternativa non dà garanzie, come tutti i tifosi non sopporto chi gioca con sufficienza, proprio come l’argentino. Sei un professionista, depressione e nervosismo non sono contemplati e, quale leader di un progetto, avrebbe dovuto esserne musa e trascinatore invece che lamentoso affossatore.