Un inizio già visto. Anzi. Ancora meglio. A febbraio scorso fu 2 a 0 e poi tutti ricordiamo il finale. La partita inizia nel migliore dei modi. Rigore trasformato, dopo la respinta di Handanovic, da Ibra al 13mo. Tre minuti dopo Saelamaekers riceve sulla destra, in due passaggi la palla arriva a Leao che salta D’Ambrosio e mette una splendida palla per il raddoppio dello svedese.
A quel punto l’Inter, dopo una decina di minuti di stordimento, si è messa a giocare creando non pochi problemi alla difesa.
Kjaer da subito è parso in difficoltà con Martinez che lo anticipa sistematicamente creando pericolose superiorità. Il centrale viene ammonito per un pestone. Apro a questo punto una parentesi sulla distribuzione dei cartellini da parte di Mariani. Vidal sarebbe da giallo al 30 per fallo su Henandez. Il secondo giallo della partita però arriva a Kessie a fine primo tempo per un fallo in mischia a metà campo. Il primo tempo si chiude con 9 falli Inter, 5 Milan e 2 gialli nostri. Kolarov non è stato ammonito sul calcio di rigore.
La fase difensiva l’Inter non è irresistibile. Leao, a parte l’azione del gol non combina niente e nessuno, a parte Ibra, spinge su Kolarov non proprio in serata.
Hernandez fa fatica in fase difensiva con Hakomi che riesce sempre a crossare mentre il nostro esterno spinge poco, forse anche per il pestone subito a inizio partita.
Per contro bene Calabria su Perisic. È vero che il gol di Lukaku arriva su una palla messa in mezzo dalla sua parte ma il nostro terzino si è trovato in mezzo tra Kolarov e lo stesso Perisic.
Il primo tempo si chiude 2-1 e la partita lascia la sensazione che ci possano essere altri gol nella ripresa. Ovviamente la speranza rossonera è che il risultato rimanga cristallizzato anche perché l’Inter fa paura ogni volta che si presenta in avanti.
La ripresa infatti inizia con un Milan più basso e linee corre, quasi ad attendere l’Inter per ripartire. Lo fa al decimo con Leao che conclude di poco a lato. Un minuto dopo è l’Inter a sfiorare il pareggio con l’inserimento di Hakimi alle spalle di Kessie. Kjaer salva di testa su conclusione di Barella e allora Pioli cambia. Fuori Leao e Saelamaekers, ordinato ma un po’ timido, per Krunic e Castillejo. Pioli rinuncia alle sortite veloci del portoghese per aumentare la sostanza a centrocampo.
Le squadre sembrano avvertire la stanchezza. Il Milan rallenta la manovra ma è spesso impreciso anche in fase di costruzione. Krunic si mangia un gol a venti dalla fina davanti ad Handanovic. La partita diventa frammentata. I falli aumentano e la stanchezza, specie dei molti nazionali in campo, è evidente.
L’Inter toglie Vidal per Sancez. Noi potremmo mettere al massimo Colombo. Capite bene la differenza. Kessie, che nella ripresa ha dato una grandissima mano nella marcatura a Lukaku, lascia il campo a Tonali a 5 dalla fine.
Ibrahimovic rimane in campo e conferma la propria imprescindibilità. Lo svedese ha vinto ogni scontro con De Vrij fresco di premio quale miglior difensore della scorsa stagione. Come pronosticato da Maldini è una sofferenza ma il progetto di Pioli va a buon fine. Nessuna rete bella ripresa e dopo una serie infinita di sconfitte torniamo a vincere il derby. La vittoria sicuramente aumenta la consapevolezza dei nostri mezzi, ovvero la coesione del gruppo, vera e propria arma di questo Milan. L’area è Ibra e, come detto da Maldini prima della partita, bisogna prolungare anche il suo contratto oltre che quelli di Donnarumma e Calhanoglu.