Un mio collega che la sa lunga, Paolo Condò, aveva dato una lettura che mi era piaciuta. Il Milan deve concretizzare nel primo tempo, e può farlo visto come gioca, perché nel finale può venir fuori la maggior fisicità dell’Inter.
Il primo tempo racconta un’altra storia rispetto a quella sperata. È l’inter a fare maggiormente il gioco con un possesso palla superiore e qualche occasione nitida. Certo, chi si aspettava una partita altamente spettacolare nei primi 45 minuti resta deluso.
Un gol annullato per parte e un palo di De Vrij, oltre che qualche tiro da fuori parato senza problemi. Queste le uniche vere emozioni di in primo tempo bloccato e ben giocato, specie in fase difensiva, da entrambe le squadre.
Il Milan pare più bloccato e inferiore fisicamente. I tre cartellini gialli, quello a Calhanoglu per protesta, confermano il maggior dinamismo nerazzurro. Il Milan vorrebbe costruire da dietro ma spesso il pressing dei neeazzurri, neanche forsennato, ci imbarazza.
Le palle messe indietro, che sia dal fondo o dalla trequarti, per noi sono molto pericolose. Non le leggiamo bene quando entra Borja Valero che riceve spesso da Perisic, e ci schiacciamo molto sui cross.
A onor del vero, al terzo minuto Bonaventura non lascia scorrere la palla, altrimenti Calhanoglu si sarebbe trovato solo davanti ad Handanovic. Ma i se non valgono per il risultato.
La ripresa parte sulla falsariga del primo tempo. L’avvio del gioco dai piedi di Donnarumma è imbarazzante e al 12mo la palla ritornatagli da Biglia fa trattenere il fiato. Si riprendesse il gioco velocemente si potrebbe partire da dietro. Gigio non lo fa mai, l’Inter sì e su una ripartenza si fa pericolosa.
Bonaventura è in serata versione brodino e con lui Kessie. Rodriguez non mette mai in cross ma è sulla fascia sinistra che il Milan prova a fare gioco. Asamoah fa più di un pasticcio ma Suso viene coinvolto poco nel gioco. Al minuto 80 riceve una palla in area ma il suo sinistro è debole.il Milan rallenta il gioco all’inverosimile, l’Inter sembra avere maggior voglia di provare a vincere. Finiscono i 90 minuti e la premonizione Condò colpisce. Il gol di Icardi arriva su un cross innocuo dalla trequarti. Donnarumma esce a vuoto e Icardi, unico uomo in area colpisce indisturbato.
Il risultato è giusto. L’Inter ha provato a vincere mentre il Milan no facendo amche dei passi indietro. Higuain non ha ricevuto alcun pallone giocabile, Icardi almeno uno. Per l’ennesima volta abbiamo subito una rete per colpa di un portiere che guadagna sei milioni l’anno. La scuola Reina pare serva a poco perché Gigio non è preciso con i piedi, non esce mai in presa e non è nuovo a cappelle. Molti giocatori non hanno dato tutto sembrando intimoriti, forse il processo di crescita della squadra deve passare anche per questi episodi ma mi sono stufato di uscire da San Siro sentendo i cori: “volevano vincere…”