Durante la settimana ho letto e sentito commenti entusiastici sul Milan. Condò ha detto addirittura che quello visto contro L’Udinese è stato il più bello della stagione. Se Rebic non avesse segnato a 30 secondi dal termine con un pareggio si sarebbe parlato di fallimento e della “scossa Ibra” già finita. È vero che ci sono episodi che aumentano l’autostima e possono addirittura cambiare la stagione.
A Brescia il Milan inizia bene creando subito un’occasione con Kessie ma poi si affievolisce lasciando campo alle Rondinelle che prendono in mano il pallino del gioco. La palla gira lenta e loro corrono di più. Unica eccezione Bennacer, ancora eccellente anche se un po’ cocciuto in un paio di occasioni nelle quali perde palla invece che scaricarla.
Ibra fa vedere belle giocate ma Leao è troppo spesso lontano. Un colpo di testa, deviato dal difensore, viene disinnescato da Joronen ma poi lo svedese si divora un gol a pochi metri dalla porta. Ispiratore dal fondo Hernandez, passaggio filtrante di Romagnoli. Kessie e Calhanoglu sono spesso larghi limitando le discese degli esterni bassi, peraltro sono macchinosi e impacciati. Il Brescia costruisce qualche buona azione e Donnarumma si fa trovare pronto. Tonali è veramente forte. Cerchiamo di lasciarlo andare altrove come fatto con Sensi, mi raccomando!
La ripresa inizia con lo stesso copione dei primi 45 minuti. Il Brescia è su tutti i palloni e i rossoneri corrono a vuoto. Anche Castillejo non riesce a incidere. Tonali domina a centrocampo. Pioli guarda inerme i suoi dormire. Nessuno escluso. Le Rondinelle creano tante occasioni e Donnarumma risponde diverse volte a Torregrossa. Da Conti a Hernandez sono tutti imprecisi e pressapochisti. Pioli toglie Leao per Rebic.
Le azioni partono con iniziative individuali, inevitabilmente vanificate da raddoppi o giocatori che vanno più veloci passando davanti ai nostri.
Il calcio è crudele e un cambio gioco di Calhanoglu pesca Ibra in area. Lo svedese mette palla bassa al limite dell’area piccola dov’è dalla mini mischia ha la meglio Rebic che porta immeritatamente il Milan in vantaggio. Il Brescia subisce il colpo e la fatica si fa sentire. A meno di cinque dalla fine Hernandez, seppur in una serata no, prende la palla a metà campo, la porta sino al limite e fa partire un tiro che si stampa sulla traversa. Sarebbe curioso vederlo giocare come esterno a centrocampo oppure, altra soluzione valida, esterno con una difesa a tre. Ma di lui proprio non ci si può lamentare, del gioco in generale invece sì.
È arrivata una vittoria non meritata e molto più difficile di quanto preventivabile. Il Brescia aveva vinto una sola gara in casa con due pareggi ma ha messo in campo cuore e gamba. Noi il culo, ma stasera è bastato.