13/14 passaggi consecutivi a uno o due tocchi, tutti i giocatori che si muovono e Piatek che gioca con la squadra. Questi in sintesi i fattori che hanno determinato la vittoria, bella e importante, a Bologna.
La partita è stata preparata molto bene con i giocatori ad attaccare alti per recuperare subito la palla o costringere il Bologna a lanciare lungo.
Funziona tutto bene da subito perché proprio un pallone recuperato da fallo laterale permette Piatek di entrare in area e procurarsi un rigore. Il gol dà morale al polacco che da quel momento non sbaglia più nulla. Sempre in anticipo su Danilo e, udite udite, autore di stop e sponde per i compagni!
Che si tratti di Bennacer, per me il migliore in campo, Calhanoglu, Suso, Kessie o Bonaventura il leit motive non cambia. Si fa girare la palla velocemente scambiando senza rimanere statici nelle proprie posizioni. Carlo Pellegatti sabato ha chiesto a Pioli se potremo vedere, prima o poi, i due esterni d’attacco, giocare con i piedi giusti e non invertiti. Per ora no, ha risposto il mister, ma Suso ha stretto molto di più. Conseguenze: spazio per Conti, più palloni taccato e maggiori possibilità di giocata. Da una di queste arriva il raddoppio grazie a una rifinitura meravigliosa per il solito Hernandez, sempre presente nei tagli in area che approfitta anche della finta di Piatek. Quarto gol in campionato anche per l’ex Real Madrid.
Il Bologna non tira mai in porta eppure accorcia su sfortunata deviazione dello stesso Hernandez su corner. L’intervallo fa tornare la mente a Torino, quando ancora c’era in panchina Giampaolo ed il Milan, in vantaggio, scomparve dopo che Belotti accorciò le distanze. La squadra è cresciuta e qualcosa è cambiato. La determinazione sicuramente è così la ripresa inizia con un Milan arrembante. Anche in questo caso buon lavoro di Piatek che dal fondo mette la palla indietro, la respinta del difensore bolognese arriva sui piedi di Bonaventura che, con un colpo di bigliardo di sinistro la mette a fil di palo. Il doppio vantaggio permette al Milan di rallentare, riuscendo però a gestire bene il possesso senza correre rischi eccessivi. Con il passare dei minuti affiora la stanchezza ma è ancora una situazione particolare che determina il secondo gol del Bologna. Anche in questo caso sfortunato protagonista Hernandez. La palla gli carambola addosso dopo la respinta di Romagnoli finendo sui piedi di Orsolini che allarga la gamba difendendo la palla è procurandosi il rigore che riavvicina il Bologna.
Il Milan riparte tante volte nei cinque minuti di recupero, anche in superiorità numerica, senza riuscire a chiuderla. Romagnoli chiude a pochi secondi dal termine e Hernandez, in ripartenza, impegna ancora Skorupski. È l’azione che pone fine alla partita, vinta con pieno merito contro una bella squadra che solo sette giorni fa ha espugnato il San Paolo.
Sei punti nelle due trasferte emiliane e una classifica molto migliore. Il sesto posto, primo valido per l’Europa, è ancora puntano, a otto punti, ma qualcosa finalmente sembra cambiato. I tortellini ci hanno fatto bene ma non bisogna sentirsi sazi.