SONO CONTENTO. Forse, avendo dedicato spazio al sitting volley con qualche anno di anticipo (anche grazie al contributo dell’amica Sofia Ghelli), oggi dovrei tirarmela un po’. E invece sono semplicemente contento, perche’ mi sembra che ci stiamo avvicinando al momento in cui non saranno piu’ necessarie battaglie mediatiche, per fare in modo che lo sport per diversamente abili sia visto semplicemente come sport. Il testo che vi riporto e’ uscito domenica sulla nostra edizione locale di Bologna, vi aggiungo solo una foto della Olycom presa da Londra, dove sono in corsa le Paralimpiadi. Foto  che mi sembra piu’ eloquente ed efficace di molte parole.

Ed ecco il testo.

IL MONDO visto da un’altezza diversa fa effetto anche ai giganti. E alle gigantesse. Il sitting volley ha questo, di bello: che è nato per essere giocato da chi ha subito menomazioni alle gambe, ma permette anche a chi le gambe le ha di partire alla pari. E magari di perdere, sul campo con la rete più bassa, per giocare rasoterra.
NELLA CAMPAGNA di avvicinamento al territorio bolognese, sulla strada che a fine ottobre la vedrà debuttare al PalaDozza proprio contro il Villa Cortese affrontato ieri in amichevole (finita 2-2), le ragazze del coach Alessio Simone ieri hanno fatto un altro passo importante. Alla fine, il test ‘vero’ contro le ragazze di Caprara è stata la cosa meno significativa della giornata, anche se si trattava della prima vera uscita stagionale per un gruppo tutto nuovo. Ma il momento più bello è arrivato un’ora e mezza prima del match, quando sei giocatrici dell’Idea (Lavorenti, Alfonsi, Vece, Natali, Severi e Minervini) e sei di Villa Cortese si sono sfidate in un set unico di sitting volley, giocando da sedute in una metà del palasport di Castenaso (pareggiando 20-20, per la cronaca). Nell’altra metà si esibivano i ragazzi della Villanova San Lazzaro Pallavolo di Fernando Morganelli, alle prese con un’altra barriera da superare. Economica, non architettonica: il terremoto ha provocato una perdita d’acqua e una maxi-bolletta da 25mila euro. Hera ha accettato di dilazionarne l’incasso, il Comune di Castenaso ha dato una mano, ma per fronteggiare l’emergenza la società sta organizzando raccolte fondi come quella di ieri, con quasi mille persone presenti (biglietti a 5 euro). C’era anche una rappresentativa dell’associazione Willy the King group, che organizza la kermesse Happy Hand, a Monte San Pietro. Gente abituata a lottare ogni giorno per conquistarsi il proprio posto tra i giganti. E le gigantesse.