Sì, il gioco di parole è orrendo. Però ci sta, dato che una delle due notizie del momento è il passaggio di Mauro Berruto, ex ct azzurro, alla federazione del tiro con l’arco, con l’incarico di direttore tecnico. L’altra è la vittoria di Perugia in Coppa Italia.

Non sono due storie collegate soltanto dalla cronaca, secondo me. Il profilo morale molto alto di due persone chiave le accomuna.

Che Berruto avesse voglia di cambiare sport, l’avevo sospettato già qui.  Che a me dispiaccia, per la pallavolo, perdere un personaggio così stimolante, l’avevo già detto allora. Che il tiro con l’arco, uno di quegli sport che spariscono dai media quando non ci sono le Olimpiadi o i mondiali, abbia già ricavato da questa nomina una visibilità diversa, mi sembra sotto gli occhi di tutti. Che Berruto possa avere un impatto reale sul rendimento delle nostre squadre in una disciplina che non è la sua, è ovviamente tutto da scoprire. Scherzando, ma non troppo, mi è capitato di scrivere che comunque un allenamento specifico collegato al suo nuovo sport in questi anni l’ha fatto, visto che in tanti, troppi, l’hanno usato come bersaglio verso il quale scagliare tutte le frecce della colpa. Anche se nel 2017 dimenticabilissimo del nostro volley maschile non vedo tante cose imputabili all’ex ct (e non è una critica a Blengini, che per me è tecnico capace).

L’altro personaggio è Stefano Recine, amico, bella persona, nonché personaggio strappato a un fumetto, diciamo che sarebbe il mio Kit Carson ideale se io fossi Tex.

E’ sicuramente giusto dire che l’inserimento di Colaci nell’architettura tecnica della Sir Safety è stato fondamentale per dare l’equilibrio che consente di far giocare da schiacciatore Zaytsev. Ed è giusto anche osservare le qualità di Lollo Bernardi, secondo me uno dei tecnici più bravi delle nuove generazioni. Tutto vero. E non conosco abbastanza bene dall’interno l’ambiente umbro, che da fuori mi sembra tendenzialmente elettrico-effervescente come il suo patron Gino Sirci, per essere sicuro di avere ragione, in quello che sto per scrivere. Diciamo che ho un sospetto, che mi era venuto subito quando Stefano Recine è entrato nella famiglia di Perugia.

Pensavo e penso ancora che sia il mediatore ideale per garantire l’equilibrio tra le spinte di personalità molto forti.

Non sono per niente sorpreso che con Cisco in squadra Perugia abbia iniziato a vincere, ecco.