LO SCORSO 5 FEBBRAIO, lunedì, mi trovavo alla stazione di Saronno per prendere un treno diretto a Busto Arsizio alle 7.54. Ero arrivato alla stazione con 10 -15 minuti di anticipo sull’orario di partenza e c’era coda alla biglietteria. Allora ho deciso di acquistare on-line il biglietto (20 euro) con l’App di Trenord, cosa che già avevo fatto in passato. Mi sono accorto che in quel momento l’App aveva delle difficoltà di connessione, nonostante che ci fosse campo con il mio operatore telefonico. Addirittura mi diceva che non c’erano treni sulla tratta fra Saronno e Busto Arsizio. Davide Caforio, Castellanza (Varese)

È SOLO L’INIZIO del lunedì “nero” del nostro lettore. “Arriva il treno. Salgo sperando che l’App si sblocchi. Vedo il controllore, gli espongo il problema. Lui prova a sua volta ma niente … Mi dice che devo pagare il biglietto con il supplemento perché fatto sul treno. Gli chiedo perché: non sto tentando di viaggiare senza biglietto, è solo l’App che quella mattina non funziona bene. Mi risponde che probabilmente è sovraccarica essendo lunedì di inizio mese, che comunque la biglietteria era aperta e avrei dovuto acquistare il biglietto. Primo. Chi ti dice che ho dei contanti, posso avere dimenticato il portafoglio a casa ed esserne sprovvisto. Secondo. È l’App dell’azienda per cui lavora il controllore che ha dei problemi, non sono io che voglio fare il furbo. Nel frattempo si avvicinano due studenti. Dicono al controllore di non avere fatto a tempo a rinnovare l’abbonamento mensile. Il controllore li guarda e dice che non c’è problema.

A mia volta dico al controllore : ‘A saperlo, le avrei detto anch’io di non avere fatto a tempo’. Mi risponde che i due studenti sono abbonati e li vede sempre sul treno. Sta di fatto che in quel momento, come me, erano senza biglietto. Io, però, ho dimostrato che non era colpa mia se ne ero sprovvisto. Gli studenti hanno solo detto di non avere fatto in tempo senza dimostrarlo. Con questo non voglio accusare gli studenti. Dico anzi che il controllore ha fatto bene a non sanzionarli. Mi chiedo, però, perché ha sanzionato me per un disguido non dovuto alla mia volontà. Alla fine Saronno-Busto Arsizio mi è costato 6,40 euro. Non fa niente. Ma mi ha dato fastidio che fossero usati due pesi e due misure”.

L’App è uno dei fiori tecnologici all’occhiello di Trenord e dovrebbe essere sempre perfettamente in funzione come alternativa alle code alle biglietterie. La mancanza di connessione era stata constatata dal capotreno-controllore che proprio per questo, a nostro modesto avviso, avrebbe dovuto tenerne conto. Non dubitiamo minimamente che il controllore conoscesse i due studenti come pendolari quotidiani e che, come riconosce anche il lettore, abbia fatto bene a non sanzionarli. Ma se tolleranza ci deve essere, perché indirizzarla solo a senso unico?
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