Per qualche tempo si è parlato di una “cosa” chiamata algoritmo, errato, che ha fatto sì che per almeno dieci anni i pendolari italiani abbiano pagato (e tuttora pagano, almeno mi risulta) cifre superiori al dovuto per biglietti e abbonamenti sovraregionali. Poi non se n’è più parlato, almeno a livello di comunicazione pubblica, di giornali e televisioni. Silenzio. Mi chiedo se si sta facendo qualcosa, se si cerca di provvedere per rimediare a una palese, ingiustizia. Tiziano, Busto Arsizio (Varese)

La domanda e la curiosità del nostro lettore sono legittime. Possiamo dare le informazioni uscite da Trenitalia. A fine febbraio si sono incontrati Barbara Morgante, amministratore delegato di Trenitalia; il direttore della Divisione passeggeri regionale, Orazio Iacono e i rappresentanti di ben sedici associazioni dei consumatori. Tema: l’algoritmo definito nel 2007 dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome per calcolare le tariffe ferroviarie sovraregionali. Trenitalia si è resa disponibile a sedersi a un tavolo tecnico a tre, con Regioni e Consumatori, per individuare un diverso modello di calcolo. Insomma, un altro algoritmo in linea con le attuali tariffe regionali. Trenitalia si è impegnata anche a presentare alcune ipotesi di calcolo e a sottoporle all’esame della Commissione Mobilità della Conferenza. L’obiettivo è arrivare a una soluzione entro la fine di marzo. Trenitalia definirà, quindi, un nuovo modello che verrà adottato quando le Regioni lo approveranno. Questo perché il gestore del servizio non ha la facoltà di modificare autonomamente il modello di calcolo. «Il modello – è una nota di Trenitalia -, che nel 2007 fu ritenuto idoneo e corretto, ha prodotto nel corso degli anni effetti considerati distorsivi dai pendolari, che in taluni casi sono arrivati a pagare il tragitto sovraregionale a una tariffa superiore fino al 33% rispetto allo stesso percorso chilometrico pagato applicando la tariffa massima tra quelle delle regioni attraversate». Questo, almeno per quanto ci risulta, è a oggi lo stato dell’arte. Senza dimenticare che i pendolari, oltre a un nuovo ed equo algoritmo, chiedono di essere rimborsati del surplus versato in tutti questi anni. Diamo una notizia positiva, anzi la ridiamo. Entro la fine di marzo entrerà in servizio il primo dei quattro nuovi treni diesel che serviranno le linee del Pavese e della Lomellina. I quattro convogli saranno tutti operativi per maggio sulle linee Vercelli-Mortara-Pavia, Pavia-Codogno e Pavia-Alessandria. Ciascuno viaggerà con quattro carrozze per un totale di 243 posti a sedere. [email protected]