VEDI I VIDEO L’alta, la cupa fiamma ricade su di te” , “Alla vita” letta da Francesco Manetti, da “In Toscana. Un viaggio in versi con Mario Luzi”, documentario  di Marco Marchi, regia di Silvia Folchi e Antonio Bartoli , “Dalla torre” , Tre poesie: “Aprile-Amore”, “La notte viene col canto” e “Prima di sera”

Firenze, 5 ottobre 2017 ‑ Articolo pubblicato su “La Nazione” di oggi.

Salutiamo con piacere l’esordio di una rivista di respiro internazionale dedicata alla figura e all’opera del grande Mario Luzi. Voluta da Paolo A. Mettel, dotata di un comitato scientifico qualificato e pubblicata per i prestigiosi tipi di Fabrizio Serra, entra nell’agone degli studi letterari “Luziana”.

Ponendo Luzi al centro dei propri interessi, “Luziana”, che avrà periodicità annuale, intende ampliare il suo raggio di azione rivolgendosi da un lato all’intero quadro culturale novecentesco di cui il poeta fiorentino è stato rappresentante di spicco, dall’altro all’attualità di esperienze poetiche contemporanee in cui la lezione di Luzi trova continuazione e naturale inveramento.

A questi obiettivi corrisponde l’articolazione della rivista, che prevede saggi critici, inediti d’archivio, testimonianze, recensioni e note bibliografiche, ma anche una sezione citazionalmente intitolata “Per il battesimo dei nostri frammenti”, destinata ad accogliere testi di poeti d’oggi: a partire da quelli ora proposti di Maurizio Cucchi, Eugenio De Signoribus, Silvio Ramat, Davide Rondoni e Cesare Viviani.

Il primo numero di “Luziana” sarà presentato questo pomeriggio al Gabinetto Vieusseux di Firenze nel corso di un incontro cui parteciperanno – introdotti da Gloria Manghetti, direttrice dell’Istituto, e coordinati da Paolo A. Mettel, presidente dell’Associazione Mendrisio Mario Luzi-Poesia nel mondoPaola Baioni, Anna Dolfi, Nino Petreni, Daniele Piccini e Stefano Verdino.

Marco Marchi

L’alta, la cupa fiamma ricade su di te

L’alta, la cupa fiamma ricade su di te,
figura non ancora conosciuta,
ah di già tanto sospirata
dietro a quel velo d’anni e di stagioni
che un dio forse s’accinge a lacerare.

L’incolume delizia, la penosa ansietà
d’esistere ci brucia e incenerisce
ugualmente ambedue. Ma quando tace
la musica fra i nostri visi ignoti
si leva un vento carico d’offerte.

Pari a due stelle opache nella lenta vigilia
cui un pianeta ravviva intimamente
il luminoso spirito notturno
ora noi ci leviamo acuminati,
febbrili d’un futuro senza fine.

Così spira ed aleggia nell’anima veemente
un desiderio più prossimo a sgomento,
una speranza simile a paura,
ma lo sguardo si tende, entra nel sangue
più fertile il respiro della terra.

Assunto nella gelida misura delle statue,
tutto ciò che appariva ormai perfetto
si scioglie e si rianima, la luce
vibra, tremano i rivi fruttuosi
e ronzano augurali città.

L’immagine fedele non serba più colore
e io mi levo, mi libro e mi tormento
a far di me un Mario irraggiungibile
da me stesso, nell’essere incessante
un fuoco che il suo ardore rigenera.

Mario Luzi

(da Quaderno gotico, 1947)

Seguici anche sulla Pagina Facebook del Premio Letterario Castelfiorentino
e sulla pagina personale https://www.facebook.com/profile.php?id=100012327221127

ARCHIVIO POST PRECEDENTI

Le ultime NOTIZIE DI POESIA

NOTIZIE DI POESIA 2012 , NOTIZIE DI POESIA 2013 , NOTIZIE DI POESIA 2014 , NOTIZIE DI POESIA 2015 , NOTIZIE DI POESIA 2016 , NOTIZIE DI POESIA gennaio-marzo 2017 , NOTIZIE DI POESIA, aprile-giugno 2017 , NOTIZIE DI POESIA, luglio-settembre 2017