VEDI I VIDEO  “Accordo” , “Stanno sopra di te”, “Natura” , “In due” letta da Roberto Herlitzka , “Dalla torre” , “In Toscana. Un viaggio in versi con Mario Luzi”, documentario  di Marco Marchi, regia di Antonio Bartoli e Silvia Folchi

Firenze, 22 febbraio 2020 – Segnalando che domani l’Abbazia di San Miniato al Monte ricorderà il grande poeta a quindici anni dalla sua scomparsa con un pomeriggio dedicato alle splendide letture di testi biblici che egli ci ha lasciato. Lo farà attraverso un testo scenico dal titolo Verbum, con musiche di Ferenc Liszt, elaborato da chi scrive e affidato alle voci degli attori Federica Miniati e Roberto Salemi. L’evento avrà inizio nella Basilica di San Miniato al Monte alle ore 16 e sarà introdotto da un saluto dell’abate Padre Bernardo Francesco Gianni.

“L’indugiante pensare di Mario Luzi sui testi sacri – come ha scritto con acutezza Bruno Forte – ci rive­la di lui una sorgente nascosta, segreta come lo è ogni vero legame d’amore, eppure luminosa, tale da ispirare e sostenere il suo viaggio ‘terrestre e celeste’”. Di questo avvincente “legame d’amore” all’insegna della parola certifica il testo scenico Verbum, tratto dalle letture bibliche luziane confluite in Sulla Parola di Dio.

Ne deriva un suggestivo ritratto del poeta calato nelle drammatiche contraddizioni della storia, fra umana testimonianza dell’esistere e superiore fiducia in ciò che ci trascende. Ed è in questa chiave che i commenti di Mario Luzi al Nuovo Testamento – il Vangelo secondo Giovanni, le Lettere di San Paolo e l’Apocalisse – e all’Antico – il Libro di Giobbe – culminano radiosamente nei versi della Via Crucis.

Marco Marchi

Accordo

Il corso d’una vita deciso in nostra vece chi sa come e quando
ripara nel bene e nel male altre esistenze,
offre cause di gioia e di dolore alle future –
Lei che soffre ma pronunzia il suo credo
ben ferma nel suo aspetto di angelo o deva
m’accoglie nella parte viva della casa,
mi dà questo saluto o questo viatico.

Non per caso ero lì comparso dall’oscurità del bosco al suo cospetto
macinando pensieri senza costrutto
pel sentiero battuto dall’artiglieria da campo.
Né spero né desidero sorprenderle
questa volta il lampo che sprizza
sospetto della mia incredulità e insieme dolcezza.
In silenzio raccolgo sotto il fuoco delle sue pupille questo messaggio
ben deciso a credere contenga la sanzione e il crisma.

Che importa la materia della fede quando è così grande,
mi dico mentre scruta se m’arriva
la luce delle sue parole nel punto esatto;
e posso anche pensarle
come un canto di prigionia,
sia pure il canto udito
trillare nella voliera più alto di tutti e fermo.

Mario Luzi

(da Postille)

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