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Firenze, 10 febbraio 2022 – Ricordando che il 10 febbraio 1890 nasceva a Mosca Boris Pasternak.

Rappresentante di spicco della letteratura russa del Novecento, dopo la seconda guerra mondiale Boris Pasternak iniziò a scrivere il suo primo ed unico romanzo, Il dottor Živago. L’opera, com’è noto, fu rifiutata dall’Unione degli Scrittori che ai tempi del regime bolscevico-stalinista non poteva consentire la pubblicazione di un libro che, in una chiave autobiografica, raccontava i lati oscuri della Rivoluzione d’Ottobre.

Pasternak fu per questo motivo vittima di persecuzioni intellettuali da parte del regime e dei servizi segreti che lo costrinsero negli ultimi anni della sua vita alla povertà e all’isolamento. Il testo, giunto poi alle stampe e subito molto tradotto, suscitò, com’è altrettanto noto, un ampio dibattito internazionale, e al cosiddetto “caso Pasternak” partecipò anche la realizzazione di un celebre film di David Lean (anche la sua musica con il Tema di Lara fece il giro del mondo).

Ma Boris Pasternak è anche l’autore di poesie bellissime… Come l’odierna Nel vento.

Marco Marchi

Nel vento

Nel vento che prova con un ramoscello
se per gli uccelli sia tempo di cantare,
sei intriso d’acqua come un passerotto,
ramo di lillà!

Le gocciole hanno il peso dei bottoni
e il giardino è abbagliante come un meandro,
asperso ed irrorato da un milione
di azzurre lacrime.

Allevato dalla mia tristezza
e da te coperto di spine,
è rinato stanotte,
pieno di borbottío, di fragranze.

Picchiò tutta la notte alla finestra,
e le imposte tintinnavano,
d’un tratto un umido soffio di ràncido
scórse per il mio abito.

Svegliato da questa sequela incantevole
di tempi e di soprannomi,
posa il giorno presente
gli occhi addosso agli anèmoni.

(traduzione di Angelo Maria Ripellino)

Ты в ветре, веткой пробующем…

Ты в ветре, веткой пробующем,
Не время ль птицам петь,
Намокшая воробышком
Сиреневая ветвь!

У капель – тяжесть запонок,
И сад слепит, как плес,
Обрызганный, закапанный
Мильоном синих слез.

Моей тоскою вынянчен
И от тебя в шипах,
Он ожил ночью нынешней,
Забормотал, запах.

Всю ночь в окошко торкался,
И ставень дребезжал.
Вдруг дух сырой прогорклости
По платью пробежал.

Разбужен чудным перечнем
Тех прозвищ и времен,
Обводит день теперешний
Глазами анемон.

Boris Pasternak 

(1917; da Poesie, Einaudi)

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