L’innovazione è un valore fondante del settore farmaceutico basato su ricerca e sviluppo. La tutela dei brevetti rappresenta un requisito indispensabile affinché le terapie innovative possano progredire, non solo per la salute dei pazienti, ma anche per favorire la crescita nel nostro Paese. Questi i temi oggetto dell’incontro intitolato Valorizzare la ricerca, investire nella vita (sottotitolo: il brevetto farmaceutico in Italia) organizzato a Roma dallo Iapg, Italian American Pharmaceutical Group, in collaborazione con l’American chamber of commerce, alla presenza dell’ambasciatore Usa.

L’industria farmaceutica in Italia – ha ricordato Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria – è uno dei settori trainanti dell’economia, e con 32 miliardi di produzione (80% destinato all’export) siamo il primo produttore farmaceutico in Europa. Le imprese del farmaco offrono un contributo in termini di studi clinici (700 milioni di euro in un anno), collaborazioni con Università e istituti pubblici di ricerca, hanno investito 1,5 miliardi in ricerca e sviluppo solo nel 2017». Scaccabarozzi afferma che considerando gli investimenti, l’Italia può e deve cercare di migliorare la propria attrattività. «Siamo già l’hub europeo nella produzione – dice il numero uno Farmindustria – possiamo diventarlo per lo sviluppo di nuove terapie».

«La scommessa che abbiamo davanti consiste nel portare nuovi farmaci ai pazienti garantendo allo stesso tempo la sostenibilità del sistema sanitario», ha dichiarato Lewis M. Eisenberg, ambasciatore degli Stati Uniti, in apertura della conferenza. L’evento ha visto la presenza di esponenti dei ministeri dello Sviluppo della Salute, oltre a parlamentari e rappresentanti delle Società scientifiche, volontari delle organizzazioni senza scopo di lucro a tutela dei pazienti, imprenditori. Secondo Eisenberg è fondamentale per lo sviluppo un contesto regolatorio lavorativo fortemente basato su trasparenza e certezza delle regole.

Le aziende farmaceutiche italiane a capitale americano, che operano in Italia sin dal primo dopoguerra (1949), hanno un fatturato di 8,1 miliardi di euro (un terzo del fatturato è rappresentato dall’export)  hanno 13mila dipendenti, altrettanti nell’indotto, portano in dote 2 miliardi di investimenti in ricerca e sviluppo negli ultimi 5 anni. «Vogliamo confermare e rafforzare questa presenza – ha sottolineato Fabrizio Greco, Presidente IAPG – nei prossimi sei anni verranno investiti più di mille miliardi di dollari in ricerca e sviluppo dal settore farmaceutico a livello mondiale: il 50 per cento di questi investimenti verrà dalle aziende statunitensi».

«Per consentire la crescita occorre aprire un dialogo costruttivo con le Istituzioni per individuare insieme politiche che migliorino i tempi e le condizioni di accesso delle terapie innovative e che garantiscano il rispetto della tutela brevettuale, evitando approcci esclusivamente economicistici che promuovano un’equivalenza terapeutica non basata su criteri scientifici», ha sintetizzato Greco in chiusura dei lavori».

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale