L’equilibrio è una condizione multifattoriale che coinvolge l’orecchio (il labirinto, il senso dell’udito), gli occhi, la postura e il tono muscolare. La perdita di equilibrio può essere trattata sotto vari aspetti: otorinolaringoiatria, neurologia, fisiatria, oftalmologia e geriatria. La cervicale, il torcicollo di cui si sente parlare, è solo una delle variabili che entrano in gioco nel complesso meccanismo della regolazione dell’equilibrio.

Alla soluzione di questi problemi ha dato un prezioso contributo Augusto Pietro Casani, professore associato, responsabile dell’ambulatorio di vestibologia presso l’azienda ospedaliero-universitaria pisana, centro di riferimento per il trattamento delle vertigini. Le terapie? Talvolta basta una manovra liberatoria, e solo in rari casi è previsto l’intervento chirurgico. Ma è difficile individuare la causa scatenante di un episodio di vertigini.

“Soffre di vertigini il 5% dei pazienti che arrivano al pronto soccorso – sono affermazioni testuali di Casani – persone con disturbi che hanno un impatto rilevante, soprattutto nell’anziano, per il rischio di cadute dalle gravi conseguenze. In questi anni si è anche studiato il rapporto tra cefalea e vertigine noto come emicrania vestibolare, permettendo di curare molti pazienti che ne soffrivano. Spesso si pensa che la perdita dell’equilibrio dipenda soprattutto dalla cervicale, ma è un errore. Inizia così un lungo iter per il paziente, che passa da uno specialista all’altro perdendo molto tempo. La soluzione migliore è quella di rivolgersi a uno specialista otorino”.

La vertigine, aggiungiamo noi, arriva senza preavviso quando meno te la aspetti. Si perde la padronanza delle azioni, incapaci come siamo di  mantenere l’orientamento nello spazio e di stare in piedi. Gira la testa, gli oggetti si muovono intorno, le orecchie fischiano, e diventa giocoforza necessario stare sdraiati. A volte un cambio repentino di posizione, uno sbalzo di pressione, sono all’origine di un capogiro momentaneo, e la vista si annebbia, ma poi passa. Ben altra cosa quando l’equilibrio è compromesso e con il passare dei minuti persiste l’incapacità di riprendere le proprie occupazioni.

Un episodio acuto si può risolvere anche senza farmaci, talvolta l’attacco di vertigini che non passa si può sbloccare manualmente, con una serie di manovre liberatorie praticate da un sanitario competente e preparato. La riabilitazione tende poi a rafforzare la funzione vestibolare, in maniera tale da coordinare meglio gli altri sistemi (labirinto, vista e muscoli) che tutti insieme partecipano a questo meraviglioso concerto che è l’equilibrio corporeo.

“Il maggior problema è rappresentato dalla difficoltà di indagine del distretto dell’orecchio, ma stanno per arrivare nuovi strumenti diagnostici: la risonanza magnetica a 7 Tesla è quattro volte più potente rispetto agli strumenti attuali, spiega Casani. Consentirà una maggiore accessibilità e comprensione dei meccanismi che regolano le funzioni dell’orecchio interno“.

Gli insegnamenti del professor Casani sono stati oggetto di un corso sulla vestibologia clinica e strumentale che si è tenuto a Firenze, rivolto ai medici. Nell’occasione, si legge in un comunicato, si è parlato anche di malattia (sindrome) di Menière e trattamento intratimpatico (che prevede l’iniezione di medicinali direttamente nella coclea), che in futuro potrebbe essere impiegato anche per la terapia genica.

“La decisione di promuovere un corso, come abbiamo fatto, rientra nella consolidata tradizione di supportare lo sviluppo delle conoscenze degli specialisti ORL in senso trasversale e multidisciplinare”, dichiara in un comunicato Alberto Golinelli, diirettore del Centro Ricerche e Studi Amplifon. “Desideriamo che la comunità scientifica focalizzi sempre più l’attenzione sull’udito e sulle patologie connesse. Una buona percentuale della nostra qualità di vita dipende da questo senso, sempre più spesso minacciato dall’inquinamento acustico e che, paradossalmente, riveste una funzione vitale non solo per l’interazione tra le persone, ma anche per la nostra attività cerebrale”.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

Salute