In un’epoca in cui la ricerca scientifica sforna farmaci innovativi e dispositivi capaci di migliorare prognosi e qualità di vita dei malati oncologici, la reale disponibilità di un nuovo farmaco lascia a desiderare.

 

Che fare per snellire le procedure necessarie alla valutazione e alla concessione della rimborsabilità di un medicinale in oncologia? Una ipotesi è quella di un reset nelle procedure in Italia coinvolgendo clinici, case farmaceutiche e associazioni pazienti nei processi decisionali.

 

In Italia poi manca qualcosa che in Europa risulta invece un dato acquisito: l’ente regolatorio dovrebbe considerare aperto il dossier per l’autorizzazione di un principio attivo fin dalla prima richiesta, indicando subito con chiarezza quali sono gli elementi che considera indispensabili. Se ne è parlato nel corso del convegno digitale organizzato da Fortune Italia con il contributo di Roche e Pierre Fabre.