Tumore al seno, la ricerca continua a dare frutti, e i medici iniziano a registrare crescenti opportunità di guarigione anche nelle forme più aggressive di cancro mammario. Fabio Puglisi, direttore del dipartimento di oncologia medica, centro di riferimento oncologico di Aviano, indica tre progressi sostanziali negli ultimi tempi in senologia: (1) Riusciamo a ottenere maggiori informazioni sui vari sottotipi di tumore della mammella avviati al trattamento. (2) La ricerca traslazionale ha portato allo sviluppo di nuove classi di farmaci efficaci. (3) La biopsia liquida si dimostra una procedura affidabile che ci permetterà una diagnosi minimamente invasiva, della natura molecolare della malattia.

Focus sul carcinoma mammario

Di strategie di cura e prevenzione nel cancro mammario si è discusso a Udine nel convegno intitolato “Focus sul carcinoma mammario” promosso dal professor Puglisi, le novità sono state discusse durante una conferenza stampa promossa da Intermedia.

Indagini molecolari

“Dopo oltre un anno dall’introduzione in Italia – rileva da parte sua il professor Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM) – sono stati finalmente resi rimborsabili i test genomici, che consentono una migliore selezione della terapia adiuvante e quindi la scelta, o meno, della chemioterapia in aggiunta al protocollo anti-ormonale nella malattia con recettori ormonali espressi”.

Terapia adiuvante

“Negli ultimi mesi – ha osservato Michelino De Laurentiis, dell’Istituto dei Tumori di Napoli – abbiamo avuto tante novità positive. Tra queste va segnalata la terapia adiuvante con agenti antiormonali e l’inibitore delle chinasi ciclina-dipendenti abemaciclib. Passi avanti anche nella sopravvivenza per quanto riguarda il carcinoma metastatico. Ribociclib in associazione all’inibitore dell’aromatasi letrozolo ha dimostrato di essere una accoppiata vincente in alcuni sotto gruppi di pazienti con carcinoma cosiddetto luminale. Infine, segnali incoraggianti arrivano anche nell’ambito del tumore del seno triplo negativo”.

Immunoterapici

“L’immunoterapia – dichiara la professoressa Lucia Del MastroBreast Unit dell’ospedale San Martino di Genova – già impiegata con successo nel melanoma, sta evidenziando le sue potenzialità anche nel tumore della mammella, sia nello stadio avanzato che in quello precoce. Ai dati che conoscevamo su atezolizumab si aggiungono quelli nuovi su pembrolizumab. Per quanto riguarda la malattia HER2 positiva avanzata ottimi risultati sono quelli relativi all’impiego dell’immunoconiugato trastuzumab-deruxtecan, un anticorpo a cui si lega la chemioterapia. Altra novità riguarda l’inibitore tirosino-chinasico tucatinib in combinazione con trastuzumab e capecitabina. L’associazione dei tre farmaci ha dimostrato una buona efficacia nel trattamento di pazienti con metastasi cerebrali da carcinoma HER2-positivo”.