Nell’arco di pochi giorni le Forze Armate italiane hanno messo a segno una bella sequenza di soccorsi sanitari coronati da successo. L’ultima missione in ordine di tempo riguarda un volo di emergenza da Alghero a Genova per una neonata in pericolo di vita, trasportata da un Falcon 50 dell’Aeronautica Militare e ricoverata nell’ospedale del capoluogo ligure.

Un altro intervento c’è stato nella notte tra il 13 e il 14 novembre, quando il centro di medicina iperbarica presso il Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare (Comsubin) è stato attivato dai medici ospedalieri della città di La Spezia per prestare i soccorsi a una madre con i suoi due figli, vittime di intossicazione da monossido di carbonio. L’ossigenoterapia si è conclusa con esito positivo.

Marina Militare subito operativa anche al fianco dell’Azienda sanitaria di Taranto, anche qui per scongiurare un avvelenamento da monossido di carbonio, inconvenienti purtroppo frequenti nella stagione autunnale quando si avviano gli impianti di riscaldamento.

E chiudiamo con la missione effettuata nella notte del 15 novembre, quando dall’aeroporto di Rimini si è levato in volo un elicottero NH90 del 7* Reggimento Aviazione dell’Esercito ”Vega” (Brigata Friuli) per consegnare organi per trapianti a Padova, in particolare un cuore appena prelevato da donatore. La staffetta si è conclusa presso la chirurgia patavina, una catena di solidarietà a lieto fine.

Queste missioni condotte da equipaggi e squadre addestrate, si legge in un comunicato diffuso dallo Stato maggiore della Difesa, rientrano nella rosa dei concorsi resi alla collettività in caso di necessità e urgenza. Soccorsi immediati, aggiungiamo noi, con ricadute positive a favore della società. Solo il mese scorso la cronaca aveva segnalato che la sala operativa del Comando Squadra Aerea dell’Aeronautica, a Roma, aveva coordinato un primo volo per trasportare un bimbo di cinque mesi da Palermo a Firenze, all’Ospedale Meyer. Un secondo volo aveva poi trasferito da Reggio Calabria a un ospedale della Capitale una donna in grave pericolo di vita.

Abbiamo visto sulle reti televisive un video di mezzo minuto girato per il 4 Novembre, Festa dell’unità nazionale, intitolato Noi per voi. Si tratta di un messaggio che nelle intenzioni del ministero intende rappresentare la determinazione del personale della Difesa, pronti a sacrificarsi al servizio del Paese, garanti della tutela e della sicurezza collettiva. Ecco, lo spot di cui parliamo interpreta bene il senso di quegli interventi sanitari descritti sopra, azioni che la cronaca annovera tra le buone notizie.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale