Un terzo dei casi di tetano segnalati in Europa si registra in Italia. Lo afferma il recente rapporto del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc), dato riferito all’ultima rilevazione statistica completa del 2016, che segnala 89 casi di cui 30 appunto nel nostro paese, precisando che questa prevalenza è dovuta a una diversa modalità di classificazione adottata in Italia rispetto ad altri paesi europei. Oltre sette casi su dieci riguardano persone oltre i 65 anni, e in questa fascia d’età le donne sono colpite anche più degli uomini. Di tetano si muore. Vaccino salvavita.

In caso di contagio, il tetano provoca spasmi della muscolatura, rigidità, tremori e convulsioni dolorose, con cianosi fino al blocco del respiro. Si ritiene comunemente che il tetano si prenda attraverso ferite e tagli causati da ferri arrugginiti. Ma le spore del clostridium tetani, particolarmente resistenti agli agenti atmosferici, si diffondono in natura, e passano attraverso lacerazioni e lesioni cutanee, anche senza contatto con metalli arrugginiti.

Le spore del tetano si disperdono sul terreno e sulla vegetazione, riferiscono i manuali di medicina, spesso alimentate dal letame secco di animali erbivori, portato a distanza dal vento. La tossina tetanica è responsabile del fenomeno delle contrazioni patologiche similmente al botulino, che è parente della neurotossina tetanica. Alludiamo proprio al botulino impiegato per distendere le rughe di espressione, nonché per altre applicazioni (emicrania, asma, vescica iperattiva) sempre dietro indicazione del medico, botulino che è anche tristemente noto per le infezioni alimentari letali che provoca, propagate per contaminazione nelle conserve e marmellate fatte in casa senza precauzioni.

In tema di malattie infettive le autorità sanitarie raccomandano di eseguire sempre le vaccinazioni obbligatorie e relativi richiami, per mantenere una protezione costante dal tetano. I contatti accidentali con spore tetaniche si verificano più facilmente nei mesi estivi, con un picco a settembre. La maggior parte dei casi di tetano è stata riportata negli anziani per due motivi: con il passare degli anni si sottovaluta l’esigenza di fare i richiami del vaccino (antitetanica) e di pari passo occorre considerare che il calo fisiologico delle difese immunitarie, cui si assiste in generale nelle persone non più giovani, diventa determinante.

L’igiene e disinfezione delle ferite è importante in caso di infortunio in ambienti rurali o quando si sospetta un rischio di contatto con spore del tetano. La profilassi e la terapia sono competenza del medico. Siero, immunoglobuline, miorilassanti, eventuali antibiotici sono alcuni dei presidi a disposizione, e di tetano dicevamo si può morire, a volte le cure si rivelano inefficaci oppure arrivano tardi. La vaccinazione antitetanica di massa della popolazione è lo strumento principale di controllo del tetano. In Italia il vaccino è obbligatorio per tutti i nuovi nati e la somministrazione viaggia in tandem con altri compagni di cordata da debellare (difterite, pertosse, poliomielite, epatite). Ma i richiami vengono poi trascurati, ed eccoci punto e a capo.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale