In vista della Giornata Mondiale sulla rianimazione cardiopolmonare del 16 ottobre, Italian Resuscitation Council (IRC) promuove dimostrazioni di primo soccorso nelle piazze e nelle scuole e coinvolge gli studenti in una iniziativa per mappare i defibrillatori automatici esterni (DAE) attraverso un concorso rivolto alle scuole primarie e secondare di primo e secondo grado, con l’invito a mappare i DAE nel territorio, e realizzare elaborati grafici (disegni, illustrazioni sia cartacei che digitali) in modo da mostrare l’esatta posizione di questi dispositivi.

L’iniziativa si lega anche alle novità previste dalla nuova legge italiana sul primo soccorso, che prevede proprio l’introduzione a scuola della formazione sul primo soccorso e l’obbligo per i soggetti pubblici e privati che abbiano installato un DAE di registrarlo alle centrali operative del 118, oltre alla presenza obbligatoria dei defibrillatori nei centri sportivi pubblici e privati che siano frequentati o gestiti da società e associazioni sportive. Occorre insegnare a quante più persone possibile, a cominciare dalle scuole, le manovre di primo soccorso in caso di arresto cardiaco. Questo il motivo conduttore della Settimana Viva! (in corso fino al 17 ottobre). Sabato il momento culminante della campagna con il World Restart a Heart Day, giornata mondiale sulla rianimazione cardiopolmonare.

La legge prevede l’obbligo per tutti i soggetti pubblici e privati che si siano già dotati di Dae, di segnalarli e registrarli alla centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria 118. Per i defibrillatori acquistati successivamente all’entrata in vigore della legge, l’obbligo di registrazione riguarderà invece il venditore di questi strumenti.

“Auspichiamo che tutti sappiano cosa fare in presenza di arresto cardiaco – ha spiegato Giuseppe Ristagno, presidente IRC – e che, con il supporto del 112 e in attesa dell’arrivo dei soccorsi, possano trovare facilmente i Dae già disponibili sul territorio. Coinvolgere le scuole è importante per diffondere una nuova cultura del primo soccorso, considerato che in Europa si verificano ogni anno circa 400mila episodi di arresto cardiaco (60mila in Italia) e che si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovra salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e nel 28% dei casi con il defibrillatore”.