Le Arance della Salute in questo fine settimana rappresentano il primo appuntamento dell’anno che rimette in moto la ricerca sul cancro, affinché il tumore sia una malattia curabile con esiti sempre più favorevoli, a beneficio di un numero crescente di persone. Ma con quale criterio vengono impiegati i fondi raccolti?

Fondazione AIRC e FIRC mettono al centro il paziente. “Per capire e affrontare la complessità del cancro la ricerca deve innovare senza sosta, deve essere creativa e utilizzare sofisticate tecnologie”, ha scritto Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico. “Basti considerare che negli ultimi dodici mesi sono stati diagnosticati 371.000 nuovi casi di tumore, al ritmo più di mille al giorno. Per incidere su questi numeri AIRC e FIRC sostengono con continuità il lavoro di 5.300 scienziati (il 61% sono donne) e puntano a formare nuove generazioni di professionisti, tanto è vero che il 55% di questi ha meno di 40 anni”.

La selezione dei progetti segue criteri di massima trasparenza, l’attività di ricerca si svolge prevalentemente nei laboratori delle università, negli ospedali e presso istituzioni di chiara fama, con un immediato ritorno sulla rete assistenziale in oncologia.

Dunque si può dire che le donazioni raccolte anche attraverso le Arance della Salute si riflettono in chiave costruttiva sul Sistema sanitario nazionale. Un risultato reso possibile grazie alla fiducia di quattro milioni e mezzo di sostenitori, con 20 mila volontari mobilitati. “Questi numeri ci fanno guardare con fiducia al futuro, anche se siamo ben consapevoli che molto resta da fare, soprattutto per quelle forme di cancro che ancora non rispondono ai protocolli disponibili”, ha scritto ancora Caligaris Cappio.

Gli investimenti deliberati per il 2020 comprendono gli Investigator Grant (progetti di tre o cinque anni, affidati a ricercatori affermati), i My First AIRC Grant per ricercatori sotto i 40 anni, le erogazioni quinquennali Start Up, rivolte a quanti hanno meno di 35 anni e rientrano dall’estero per avviare una linea di ricerca inedita in Italia. E ancora da citare le Borse di Studio, articolate in vari sottogruppi, i programmi speciali 5×1000 dedicati allo studio delle metastasi, gli Accelerator Award internazionali, ideati per imprimere una svolta decisiva a ricerche promettenti arrivate a un passo dalla soluzione, senza trascurare l’impegno volto a sostenere IFOM, Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, centro di eccellenza realizzato nell’ottica traslazionale, che punta cioè a un rapido trasferimento dei risultati dal laboratorio alla pratica clinica.

Alessandro Malpelo

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