Boehringer Ingelheim accende i riflettori sul disagio psichico che incombe nella nostra società e affida a Nunzia De Girolamo, in veste di conduttrice, il compito di dare vita a un talk show con Dario Vergassola, l’avvocato Gabriele Sepio, il regista Volfango De Biasi, e tanti illustri relatori. La Legge Basaglia ha portato alla chiusura dei manicomi, ma siamo ancora fermi a metà del guado per quanto riguarda la presa in carico. I servizi di diagnosi e cura sono bersagliati da accessi impropri, gli specialisti in psichiatria oberati di richieste, le psicopatologie emergenti talvolta sfuggono all’osservazione del medico di famiglia che potrebbe attivare i presidi di salute mentale. Come rilanciare la rete dell’assistenza?

 

Avviamento

Mancano risorse economiche, scarseggiano gli specialisti, si rende necessaria una riorganizzazione per evitare sprechi, burocrazie, doppioni, tempi morti. Un reset in grado di rendere più flessibile la rete dei servizi psichiatrici sarebbe quanto mai opportuno. Di questo hanno parlato illustri relatori alla première di Principi Attivi, conversazione sui tempi della salute, andata in scena a Roma nella sala teatro di Palazzo Santa Chiara.

 

Stigma sociale

Esiste la necessità di riavvicinare le persone ai luoghi di cura e ricostruire la prossimità dei servizi assistenziali. Purtroppo la carenza di personale dedicato alla psichiatria resta un problema che rende ancora più complicato l’accesso ai percorsi di presa in carico. Un altro problema, riferisce Antonio Gallo, responsabile del Servizio Disagio Mentale della Comunità di Sant’Egidio, è quello della paura, non solo in termini di stigma o pregiudizio verso i malati ma soprattutto “la paura dei malati” che esitano a reintegrarsi nella società. Con la legge Basaglia, l’Italia è riuscita a creare i percorsi per affrontare il problema ma ancora manca una rete che consenta di fare sistema in maniera efficace.

 

Famiglie stressate

“Per anni – ha dichiarato l’onorevole Maurizio Lupi – ci siamo concentrati sulla malattia fisica tralasciando tutto quello che riguarda la sfera della salute mentale. Questo ci pone di fronte anche a una questione impellente di welfare, perché l’accoglienza è in larga misura affidata alle famiglie che hanno bisogno di supporto e assistenza sistematica. Il terzo settore, in questo momento, è importante punto di riferimento ma non è abbastanza e siamo chiamati a lavorare per colmare questo divario”.

 

Pregiudizi

Un tema, quello dell’impegno da parte della politica, evidenziato anche dalla senatrice Sandra Zampa:“La legge Basaglia continua a interrogarci, per i suoi contenuti innovativi, che non hanno eguali nel mondo e che richiedono un cambiamento ancora in atto, perché si arrivi all’accettazione sociale della malattia mentale. A distanza di anni dal varo di quella legge sono ancora tante le esigenze insoddisfatte delle famiglie, a partire dal completamento di una rete capillare di supporto e assistenza”.

 

Farmindustria

La partnership, ha affermato Carlo Riccini, direttore del Centro Studi Farmindustria, è uno strumento efficace per trovare soluzioni concrete. Nel campo della salute mentale sono in fase di sviluppo 1.600 molecole e il 70% delle terapie digitali. Servono però anche modelli di presa in carico più aderenti alle necessità delle persone con disagio psichico e dei loro caregiver. Per questo è fondamentale lavorare in sinergia, unendo gli sforzi di industria, istituzioni ed enti pubblici.

 

Questioni aperte

La Legge Basaglia – ha dichiarato in apertura dell’evento Morena Sangiovanni, presidente del Gruppo Boehringer Ingelheim Italia – ha restituito dignità e diritti alle persone con fragilità mentali. Sono passati 45 anni dall’ approvazione della legge ma sono ancora tante, come si vede, le questioni aperte nella psichiatria: dalla solitudine dei pazienti e di chi si prende cura di loro, al sempre più forte bisogno di una presa in carico e di risposte terapeutiche efficaci.

 

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