Un gruppo di ricercatori della Dundee University in Scozia ha annunciato oggi di aver sperimentato con successo l’elastografia per la diagnostica della prostata. L’elastografia shear wave (Swe) è un particolare tipo di ecografia verosimilmente in grado di distinguere alcuni parametri che differenziano un tessuto prostatico sano, una ghiandola ipertrofica, e un nodulo duro verosimilmente un cancro della prostata. La tecnica, ha dichiarato Ghulam Nabi, che coordina lo studio, ha individuato tumori della prostata che la risonanza magnetica non aveva rivelato. Con la nostra esperienza, ha aggiunto, possiamo scorgere con maggiore accuratezza quale tessuto è canceroso, dove è localizzato nella prostata e di quale livello di trattamento ha bisogno. Al momento per distinguere con assoluta certezza una ipertrofia da un cancro alla prostata occorre eseguire una combinazione di esami: risonanza magnetica, biopsia (che non è affatto una passeggiata) e il controverso test per il PSA nel sangue.

L’esame del PSA per la prostata ha dichiarato Alberto Lapini, presidente della SIUrO (Società Italiana di Urologia Oncologica) deve essere utilizzato con giudizio, limitato alle persone considerate a rischio correttamente informate. Altrimenti otterremmo come unico risultato un aumento di trattamenti eccessivi o inutili con conseguenze non indifferenti sulla qualità della vita dei pazienti. L’elastografia è una evoluzione della tecnica a ultrasuoni che consente di sondare il grado di consistenza dei tessuti interni. In certi casi può rendere superflua la biopsia.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale