Come fare una buona prevenzione dell’ictus e delle embolie in presenza di fibrillazione atriale? Un problema per addetti ai lavori, si dirà, ma estremamente diffuso, visto che riguarda migliaia di malati in terapia. Tempo addietro abbiamo segnalato Dabigatran etexilato, inibitore diretto della trombina, primo farmaco di una nuova generazione di anticoagulanti orali ad azione diretta per la prevenzione e trattamento delle malattie tromboemboliche acute e croniche.

La notizia di oggi riguarda i risultati dello studio RE-SPECT ESUS, che valuta “efficacia e sicurezza di dabigatran etexilato rispetto ad acido acetilsalicilico nella prevenzione della recidiva di ictus in pazienti che hanno avuto un ictus embolico di origine indeterminata”. Dallo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine emerge che “la sicurezza risulta sovrapponibile, in termini di sanguinamento maggiore tra i due trattamenti messi a confronto”. Nessuna differenza significativa ai fini della prevenzione di recidiva di cui parliamo.

Gli inibitori diretti della trombina ottengono potenti effetti, bloccando in modo specifico l’enzima centrale nel processo di formazione di coaguli (trombi). A differenza degli antagonisti della vitamina K, che agiscono in maniera variabile tramite i diversi fattori della coagulazione, dabigatran realizza un’azione efficace, prevedibile, con basso potenziale di interazione con altri farmaci, nessuna interazione con il cibo, senza richiedere il monitoraggio regolare o aggiustamenti di dosaggio. Inoltre Dabigatran etexilato è l’unico anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K per cui esista un farmaco approvato, che ne inattiva in modo specifico l’effetto.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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