I passi avanti in termini di conoscenza dei meccanismi molecolari, di diagnostica e medicina personalizzata, stanno cambiando lo scenario della prevenzione e del trattamento del tumore del polmone. Tuttavia, il quadro è gravato da disuguaglianze in tutti i Paesi europei, con una situazione più complessa nei Paesi dell’Est.

In Italia, nonostante siano approvati e rimborsati i principali test molecolari, ALK, EGFR, PD-L1 e ROS1, questi non sono effettivamente sempre disponibili su tutto il territorio nazionale. Emerge dai risultati del report LuCE 2018 – Lung Cancer Europe sulle disparità nell’accesso a diagnosi, terapie e assistenza, presentato da Walce onlus, Women Against Lung Cancer in Europe.

Occorre considerare anche il lasso di tempo che intercorre tra l’approvazione da parte dell’Ema (agenzia europea del farmaco), la decisione dell’Aifa e l’effettivo rimborso e impiego sul territorio delle molecole innovative. “Certi ostacoli sono responsabili delle disuguaglianze – ha scritto Silvia Novello, presidente Walce Onlus, nell’ambito delle iniziative per Novembre mese mondiale di sensibilizzazione sul tumore del polmone – pesa anche la frammentazione regionale nei processi di approvazione dei nuovi farmaci. Auspichiamo che la Conferenza Stato-Regioni possa intervenire per fare in modo che il sistema di rimborso sia univoco, e per centralizzare il sistema riguardante i test molecolari”.

Alessandro Malpelo

QN Salute Benessere

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