Nasce un consorzio europeo per scovare le cosiddette spie molecolari delle malattie, programmare cure più efficaci e tempestive. Questo l’obiettivo del piano di ricerca LifeTime, finanziato dall’Unione Europea con un milione di euro per un anno, coordinato dal Centro Max Delbruck di Berlino e dall’Istituto Curie di Parigi. Coninvolge un gruppo di 120 ricercatori appartenenti a 53 istituzioni (tra cui anche cinque università italiane) con 60 partner industriali. Per tagliare il traguardo della medicina di precisione, LifeTime si servirà delle tecniche più innovative, in primis gli organoidi, minuscoli agglomerati cellulari coltivati in laboratorio a scopo di indagine, derivati da cellule staminali.

Accanto a questi saranno implementate la Crispr (taglia e cuci del Dna) e un colossale database. Ai primi di maggio a Berlino è in calendario la conferenza di lancio dell’iniziativa che si concentrerà, inizialmente, su tumori, malattie cardiovascolari e disturbi del sistema nervoso. “Il progetto si articola in tre punti: lo studio cellula per cellula, l’adozione degli organoidi come modello di studio della malattia fuori dal corpo e l’intelligenza artificiale per la gestione dei big data”, precisa Giuseppe Testa, professore della Statale di Milano, nel direttivo di LifeTime. L’ateneo milanese è l’istituzione partner scelta per l’Italia.

Alessandro Malpelo

QN Salute