Dici mieloma multiplo e pensi a una malattia del sangue difficile da trattare. Oggi per fortuna le cose stanno cambiando. Questo inconveniente provoca fratture e  dolore causato da deterioramento dello scheletro osseo, danno renale, anemia e infezioni.

In Italia il mieloma multiplo ha un’incidenza di 9,5 casi/100.000 per anno nell’uomo e di 8,1 casi/100.000 per anno nella donna. Circa il 2% dei pazienti in cura, all’esordio, ha meno di 40 anni, mentre il 38% si colloca sopra i 70 anni.

Le cause della malattia non sono ancora definite, ma si riconoscono fattori ambientali, infezioni di tipo cronico. Inoltre, è possibile che esista anche un fattore ereditario, una predisposizione genetica che colpisce componenti di una stessa famiglia.

La novità per i pazienti che hanno scoperto di soffrire di mieloma multiplo, ma non possono sottoporsi ad autotrapianto di staminali, è oggi un farmaco disponibile in Italia, rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. Si chiama daratumumab, ed è il primo anticorpo monoclonale diretto contro l’antigene Cd-38, una proteina espressa sulla superficie delle plasmacellule mutate (peraltro presente anche in altri organi e tessuti).

“L’introduzione dell’anticorpo monoclonale daratumumab nel trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi risulta un’importante novità”, commenta Michele Cavo, direttore dell’Istituto di ematologia Seragnoli del Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, uno dei più quotati ricercatori europei in questo ambito.

Gli studi Maia e Alcyone, nei quali daratumumab è stato combinato con lenalidomide-desametasone e bortezomib-melfalan-prednisone, rispettivamente, hanno consentito di ottenere significativi benefici clinici e segnano il raggiungimento di un’altra importante tappa nel processo di cronicizzazione della malattia.

Il mieloma multiplo figura tra i più diffusi tumori dell’apparato emolinfopoietico dopo il linfoma non-Hodgkin, ed è un tumore clonale che origina dai linfociti B e dalle plasmacellule che sintetizzano le immunoglobuline (anticorpi). Rappresenta l’1,3% di tutti i tumori diagnosticati nella donna e l’1,2% nell’uomo secondo dati Aiom-Aitum (Associazione italiana di oncologia medica-Associazione italiana Registri tumori). L’Aiom, nel rapporto ‘I numeri del cancro in Italia 2020’, stimava 3.019 nuovi casi negli uomini e 2.740 nelle donne.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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