Tra i guasti causati dal virus Sars-Cov2 ci sono i danni al rene, e in particolare all’unità funzionale che lo caratterizza, ovvero il nefrone, un sofisticato gomitolo che ha il compito di filtrare il sangue, depurarlo dalle tossine, e riassorbire preziose sostanze che altrimenti si perderebbero con le urine. Si sono descritte anche ripercussioni dell’infezione sulle funzioni endocrine collegate all’emuntorio renale. Di tutto questo si è parlato al congresso della Società Italiana di Nefrologia (SIN) durante il simposio congiunto con gli infettivologi e virologi della Simit, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.

Approcci di tipo diverso sono approdati a una considerazione condivisa, riguardante l’impatto che il Covid-19 in fase acuta, e il Long Covid che si trascina per settimane, hanno rappresentato nei pazienti in dialisi, nei soggetti sottoposti a trapianto di rene, e nella popolazione in generale. Da un lato ci sono infatti i cosiddetti nefropatici, che si sono infettati per oltre il 20% in più rispetto alla popolazione generale, con una mortalità 10 volte superiore. Dall’altro lato c’è un rischio di incidenza di danno renale acuto (AKI – Acute Kidney Injury) che riguarda potenzialmente tutti i pazienti con Covid-19, e che si calcola sia stato pari al 20,4% dei casi considerati.

Un dato allarmante emerge dagli studi che hanno coinvolto oltre 18mila pazienti in Italia. Diabete, ipertensione, cronicità o neoplasie sono condizioni che spesso, singolarmente, accompagnano tali inconvenienti nell’anziano. Sebbene il Covid-19 colpisca prevalentemente l’apparato respiratorio, il rene rappresenta uno tra i principali organi bersaglio. Piergiorgio Messa, presidente SIN, richiama l’attenzione dell’opinione pubblica sull’impatto clinico che ha avuto la pandemia sulla salute dell’apparato genito-urinario, e in particolare sul rene, con un’insorgenza di oltre il 50 % di danno renale acuto nei Covid ospedalizzati.

Che fare allora? Prevenire l’infezione cautelandosi con le note misure di igiene e distanziamento, aggiungiamo noi, aderire alla campagna vaccinale con particolare riguardo verso la terza dose per tutte le categorie che rientrano nelle indicazioni, e nei casi che richiedono una competenza specifica rivolgersi al medico specialista in nefrologia al fine di limitare il danno (altrimenti irreversibile) a carico di organi di vitale importanza per la nostra salute come sono appunto i reni.