Ogni anno in Europa 5mila bimbi ricevono una diagnosi di leucemia linfoblastica acuta, secondo le stime. Un motivo di speranza viene dalla notizia dell’approvazione da parte della Ue di uno straordinario farmaco per immunoterapia. «I genitori dei bambini affetti da leucemia linfoblastica acuta sanno di poter contare su un’arma in più nella lotta a questa patologia». Così Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Onco-Ematologia Pediatrica, Terapia Cellulare e Genica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, commenta l’annuncio che la Commissione Europea ha approvato l’estensione nelle indicazioni per il trattamento con blinatumomab, anticorpo monoclonale.

Amgen in un comunicato ha precisato che la molecola, per estensione, viene indicata anche ai pazienti pediatrici di età pari o superiore a un anno con leucemia linfoblastica acuta (recidivante o refrattaria) da precursori delle cellule B, , positiva per CD19, negativa per il cromosoma Philadelphia, in recidiva dopo aver ricevuto almeno due precedenti terapie, o in recidiva dopo allotrapianto di cellule staminali ematopoietiche.

Tecnologia BiTE – Come funziona l’anticorpo blinatumomab

“Fin da subito, abbiamo apprezzato l’efficacia di questa terapia, e il suo innovativo meccanismo d’azione, verificato su oltre 100 casi trattati fino a oggi“, continua il professor Locatelli nel commentare la notizia Amgen. Un farmaco, blinatumomab, che “ci aiuta a incrementare i margini di cura, e che rappresenta uno dei successi più importanti dell’immunoterapia. Oggi siamo in grado di guarire circa l’80-85% dei nostri pazienti con leucemia linfoblastica acuta, ma grazie a questa nuova opportunità terapeutica l’auspicio è di aumentare questa percentuale di guarigione per avvicinarci il prima possibile a risultati a tre cifre”.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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