L’Italia è il fanalino di coda come indici di natalità nel mondo, un problema noto da decenni, che sta diventando una emergenza, come dimostrano le misure inserite nella proposta di manovra del governo e le dichiarazioni del Ministro della Salute, Giulia Grillo, che è diventata felicemente mamma da pochi giorni.

Nel nostro Paese si fanno solo 1,3 figli per coppia e la media della donna che approda alla prima gravidanza di 32 anni. Nell’arco di 8 anni, dal 2008 al 2016, le nascite sono diminuite di oltre 100 mila unità (dati ISTAT 2018).

Nasce l’esigenza, da parte delle Istituzioni e delle diverse professionalità coinvolte, di informare che l’infertilità, ove accertata, è una malattia, come ha riconosciuto l’Oms. Cresce il bisogno di ridurre al minimo il cosiddetto time to pregnancy, il tempo che trascorre dal momento in cui si decide di diventare genitori alla gravidanza.

Tutte le priorità vanno a costruire il concetto di fertilità sostenibile espresso dalla Società Italiana di Riproduzione Umana (SIRU) in occasione del congresso, che si terrà dal 15 al 17 novembre. Antonino Guglielmino, Presidente SIRU e Responsabile del Centro Unità di Medicina della Riproduzione di Catania, afferma che lo scopo della istituzione che rappresenta consiste nel suscitare nel territorio la creazione di una rete della fertilità, mettendo al servizio della coppia le professionalità: dal primo approccio con i medici di famiglia ai consultori, dai ginecologi e andrologi ai biologi, senza trascurare assistenza psicologica e, nel caso, assistenza giuridica.

L’apporto dei giuristi è fondamentale, non solo per eliminare i divieti anticostituzionali presenti nella legge 40 (eterologa, diagnosi preimpianto), ma per maturare in generale percorsi rispettosi dei diritti (anonimato dei donatori di gameti, consenso informato, embrioni abbandonati). E ancora per formulare proposte atte a uniformare sul territorio nazionale la normativa relativa alle prestazioni sanitarie inserite nei Lea, ma ancora di difficile esperibilità, con il conseguente perdurare della migrazione sanitaria. Uno degli scopi principali del congresso sarà anche quello di redigere linee guida tecnico-scientifiche condivise con gli operatori del settore.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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