Un farmaco sviluppato per il diabete si dimostra prezioso nella lotta alle malattie cardiovascolari. La Food and Drug Administration, agenzia del governo Usa, ha dato il via ai primi trattamenti per l’insufficienza cardiaca con farmaci a base di empagliflozin, molecola utilizzata finora solo nelle persone con diabete di tipo 2. Secondo gli specialisti questa terapia, frutto della collaborazione tra Eli Lilly e Boehringer Ingelheim, ha dimostrato di ridurre l’incidenza di esiti letali, con meno ricoveri ospedalieri.

 

Affanno

“Negli studi di fase III, empagliflozin ha mostrato un beneficio significativo nei pazienti con scompenso cardiaco nell’intero spettro della frazione di eiezione”, ha affermato Javed Butler, capo dipartimento di medicina dell’Università del Mississippi, Usa. “L’approvazione significa che sarà possibile dare risposte ai bisogni insoddisfatti di 3 milioni di adulti che negli Stati Uniti soffrono di insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata, una malattia che finora aveva opzioni di trattamento molto limitate.  Le persone con insufficienza cardiaca manifestano affanno e affaticamento che possono influire sulla qualità di vita e hanno spesso la funzionalità renale compromessa.

 

Congestione

L’insufficienza cardiaca si verifica quando il cuore perde la capacità di pompare sangue ossigenato in misura sufficiente, tanto che si può osservare ristagno (congestione) nei polmoni e nei tessuti periferici. Le persone con insufficienza cardiaca sinistra hanno un ventricolo che tende a indebolirsi, e la frazione di eiezione si riduce quando il muscolo cardiaco perde capacità contrattile.  Empagliflozin (nome commerciale Jardiance) è un inibitore del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) orale, altamente selettivo, ed è il primo farmaco per il diabete di tipo 2, classe gliflozine, che ha mostrato dati di riduzione del rischio per cause cardiovascolari.

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