Una donna su due e un uomo su tre sono destinati, in teoria, a sviluppare una malattia neurologica (tra demenza, Parkinson e ictus) nell’arco della propria vecchiaia, ma strategie preventive potrebbe ridurre il rischio di ammalarsi, fino anche a dimezzarsi, a seconda dell’età dell’individuo. Sono le stime che arrivano da uno studio pubblicato sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry e condotto presso l’Università Erasmus a Rotterdam. Analizzando i dati a disposizione gli esperti hanno stimato che generalmente, nelle donne che vanno incontro all’Alzheimer, i segni compaiono prima degli uomini.

I ricercatori hanno anche calcolato che se con strategie preventive (specie agendo sugli stili di vita) il rischio di ammalarsi potrebbe ridursi del 20% per un 45enne e di oltre la metà per un anziano di 85 anni o più. «Questi risultati rafforzano l’idea che promuovere strategie preventive a livello di popolazione si potrebbe sostanzialmente ridurre il peso di malattie neurologiche comuni nella popolazione anziana» – conclude l’autore del lavoro Arfan Ikram.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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