L’herpes zoster resta un grosso problema negli adulti, parliamo del fuoco di Sant’Antonio e delle sue dolorose complicanze nevralgiche, specialmente nei soggetti immunocompromessi. Esiste da tempo un vaccino affermato, restava tuttavia ancora aperta la questione di come cautelare tutti quei pazienti immunodepressi, nei quali un vaccino a virus attenuato risulta controindicato. Ed ecco ora la novità, un nuovo vaccino hi-tech a subunità. “Questo è un passo avanti importantissimo – ha dichiarato l’infettivologo Massimo Andreoni, Università di Roma Tor Vergata – visto che lo zoster è una patologia assai frequente nella popolazione adulta e con gravi complicanze, tanto che tra i postumi ha anche una nevralgia che può durare mesi o anni. Avere un vaccino sicuro che permetta di garantire una protezione dalla riattivazione dal virus varicella zoster rappresenta un’importante novità, che ha incentivato Simit, la Società italiana malattie infettive, a varare un documento di consenso per le vaccinazioni nell’adulto fragile”.

“L’Herpes Zoster è una malattia determinata dalla riattivazione del virus della varicella con manifestazioni vescicolose”, ha rimarcato da parte sua, nel corso di una conferenza stampa, Roberto Bernabei, cattedratico di medicina interna e geriatria all’Università Cattolica di Roma. “Gli anziani hanno un sistema immunitario compromesso o comunque meno efficiente. Su questa premessa si sviluppa l’Herpes Zoster e soprattutto la sua complicanza più seria, la nevralgia post-erpetica, spesso resistente alla terapia. Altre complicazioni come la localizzazione oftalmica, le sovrainfezioni batteriche o la paralisi dei nervi periferici fanno dell’Herpes Zoster un pericolo forte per la qualità della vita, resa dal virus miserevole. Motivi per cui è importante poter disporre di un nuovo vaccino efficace”, ha concluso Bernabei.

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale ha introdotto nel calendario, oltre che nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del Servizio Sanitario Nazionale, la vaccinazione anti-Herpes Zoster per la coorte dei 65enni e per i soggetti a partire dai 50 anni di età con presenza di patologie quali diabete, patologia cardiovascolare e broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO), o candidati al trattamento con terapia immunosoppressiva.

L’efficacia del nuovo vaccino ricombinante adiuvato di Gsk, valutata in persone a cui sono state somministrate due dosi a distanza di 2 mesi, è intorno al 97 per cento nei cinquantenni e del 91 per cento nelle persone ultrasettantenni. Tra i vantaggi anche la possibilità di usarlo in soggetti precedentemente vaccinati con il vaccino vivo attenuato, di co-somministrarlo con altri vaccini, la persistenza della protezione per diversi anni e l’efficacia contro la nevralgia post-erpetica.

Nei giorni scorsi la Simit, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, insieme a istituzioni e specialisti di altri settori, ha presentato un documento di consenso che guarda oltre il Covid-19, una  guida ragionata alle vaccinazioni per stabilire tempi, priorità e indirizzi specifici nell’adulto fragile. Superata la pandemia, tra i nuovi vaccini irrinunciabili, si impone quello dell’herpes zoster.

“Abbiamo voluto definire un calendario legato alla fragilità e all’immunocompromissione. Rispetto al Piano Vaccini nazionale, regolarmente aggiornato dal Ministero – ha sottolineato il presidente Simit, Marcello Tavio – ci siamo soffermati maggiormente sul soggetto adulto, per il quale abbiamo declinato diverse fragilità e rapportato a ciascuna di queste le vaccinazioni maggiormente indicate”.