Come agiscono e quali sono gli ingredienti del buonumore che alimentano la felicità? Dall’intestino partono informazioni dirette al cervello, senza trascurare il cuore, in un’ altalena tra scelte razionali, istinto e riflessi condizionati. La nutrizione fa i conti con la psiche, la buona informazione favorisce l’empowerment, il marketing e la pubblicità fanno il resto. Uova, nocciole, arachidi, legumi, verdure a foglia verde, carne e pesce svolgono una funzione positiva quando cala l’entusiasmo e la voglia di mettersi in moto. Naturalmente non sono regole generali, ogni persona in funzione del proprio profilo genetico trova gratificanti alimenti di natura diversa, consumati a orari diversi, in quantità variabile. Metabolismo e psicologia individuale cambiano con le stagioni della vita, influenzano le scelte alimentari. C’è chi si accende con le proteine, chi trova consolazione nei dolci. Un boccone tira l’altro. Alimenti particolarmente ricchi in triptofano, un amminoacido precursore della serotonina, possono dare una mano agli ormoni del buonumore. A svolgere un ruolo fondamentale nel processo di sintesi della serotonina, ben noto in endocrinologia, sono anche gli acidi grassi essenziali: è importante, pertanto, prediligere alimenti con un elevato contenuto di Omega 3, come pesce, frutta secca, semi e oli, che aiutano a rialzare il tono dell’ umore e fanno bene al cuore.

I ricercatori dell’Imperial College di Londra, insieme a Nestlé Research, stanno studiando da tempo le reazioni dell’asse intestino cervello e le interazioni con la flora intestinale, il microbiota. Si chiama fisiologia umana. Pessimismo e insonnia possono trovare una compensazione nella melatonina, conosciuta anche come ormone del sonno. “Per favorire un buon riposo e, indirettamente, la regolazione di fame e sazietà – hanno scritto i tecnici del Nestlé Institute of Health Sciences (NIHS) – abbiamo considerato il ruolo dei cereali, le proprietà di noci e mandorle, la funzione dei legumi e del pesce, tutti alimenti in cui questo ormone è fortemente presente. Tra la frutta, prediligere kiwi, pesche e albicocche in quanto ricchi di magnesio e potassio, ottimi alleati del sonno. Non dimentichiamoci poi del classico bicchiere di latte, per l’apporto di vitamina B12, importante non solo per una corretta funzione del sistema nervoso compreso il ritmo sonno/veglia ma anche, come emerge da studi portati avanti con la National University di Singapore, per combattere la debolezza fisica legata ai processi di invecchiamento”.

Stanchezza cronica? Per ritrovare un po’ di sprint scegliamo alimenti ricchi di vitamine (gruppo D in particolare), minerali (fosforo, magnesio, calcio, potassio) e sostanze antiossidanti – come avocado, frutta fresca, cereali integrali, legumi, pistacchi, cioccolato, pesce. E per gli amanti dei sapori speziati, un aiuto viene dalla cannella: questa spezia ci aiuta a stimolare il gusto e a combattere i chili di troppo accumulati nei mesi di lockdown. Da uno studio del Nestlé Research, condotto insieme agli studiosi dell’Università di Tokyo, è emerso che l’aldeide cinnamica – la sostanza principale che conferisce il particolare aroma alla cannella – favorisce il dispendio energetico e l’ossidazione del grasso attraverso il processo metabolico di termogenesi.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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