«Nei soggetti affetti da glaucoma ad angolo aperto si possono osservare differenze stagionali nella produzione di alcuni neuro-ormoni, come melatonina e cortisolo, che sono in relazione con il ritmo sonno-veglia, la qualità del sonno e l’umore». L’affermazione è del professor Luciano Quaranta, medico specialista in oftalmologia, già ordinario di malattie dell’apparato visivo dell’Università di Pavia. Le ore giornaliere di luce naturale, e il tempo trascorso fuori casa, dunque possono fare la differenza.

Depressione reattiva

Il glaucoma è una malattia cronica dell’anziano che può indurre chi ne soffre ad aver paura dell’isolamento e della perdita di autonomia, provocando una depressione reattiva. I pazienti con glaucoma in genere tendono a trascorrere intere giornate in ambienti chiusi, dove la luce naturale viene sostituita per molte ore da quella artificiale, con inevitabili ripercussioni sul tono dell’umore.

 

Cambio di stagione

Come migliorare la qualità di vita del paziente con glaucoma nei mesi più bui dell’anno? In primo luogo – suggerisce lo specialista – può essere utile un controllo clinico oculistico, proprio in corrispondenza dei cambi di stagione, incoraggiando di pari passo a uscire più spesso per una passeggiata all’aria aperta. Consiglierei anche di assumere le giuste quantità di frutta e verdura, dato che uno studio pubblicato su Jama Ophtalmology ha dimostrato che un maggiore apporto di nitrati è correlato a un rischio inferiore di insorgenza e progressione della malattia. Ma quali alimenti in particolare si possono raccomandare?

 

Ossido nitrico

«Broccoli, cavolo, insalata, lattuga e spinaci – avverte il professor Quaranta – sono i migliori veicoli dei nitrati, precursori dell’ossido nitrico, uno dei più importanti mediatori biochimici del nostro organismo, in grado di sciogliere le aggregazioni di piastrine, scongiurare  l’adesione dei globuli bianchi alle pareti dei vasi sanguigni, e  indurre il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi. Poiché nel glaucoma ad angolo aperto l’aumento della pressione intraoculare è causato dall’incremento delle resistenze nelle vie di deflusso, meglio scorre il sangue minore è il rischio di sviluppare la malattia».